Agrigento

“Ricatti e violenze sessuali su minori non accompagnati”, indagato ambulante 

Il venditore ambulante è indagato per minaccia e violenza sessuale ai danni di almeno sei giovani, quattro dei quali minori non accompagnati

Pubblicato 5 ore fa

Un venditore ambulante da anni residente ad Agrigento è indagato per minaccia e violenza sessuale ai danni di almeno sei giovani, quattro dei quali minori non accompagnati accolti in una struttura specializzata della Città dei templi. L’uomo – un trentanovenne difeso dagli avvocati Salvatore Cusumano e Roberto Gambina – è stato arrestato due mesi fa e attualmente si trova recluso nel carcere “Pasquale Di Lorenzo”. La vicenda giudiziaria ha fatto registrare significativi passaggi con lo svolgimento dell’incidente probatorio per sentire in aula le vittime dei presunti abusi. Oggi – davanti il giudice Iacopo Mazzullo e al pm Elenia Manno – è comparso un ragazzo che ha confermato le accuse già mosse in precedenza nei confronti dell’ambulante raccontando di aver subito un tentativo di approccio sessuale nei pressi del parcheggio pluripiano di Agrigento ma di essere riuscito a divincolarsi dopo averlo colpito con un pugno.

Gli episodi risalgono al periodo compreso tra il marzo ed il dicembre del 2024. L’inchiesta nasce grazie alla denuncia di un avvocato agrigentino, operatore della struttura che ospita minori stranieri non accompagnati. L’avvocato riesce a raccogliere le dichiarazioni dei minorenni e la procura avvia le indagini che vengono affidate alla polizia. Veri e propri racconti dell’orrore quelli messi nero su bianco dai ragazzi che, con dovizia di particolari, descrivono luoghi, date ma soprattutto gli abusi subiti.

Soprusi che assumono contorni di atrocità se consumati ai danni di minori in difficoltà, senza famiglia, con problemi nel parlare e comprendere l’italiano e talvolta sprovvisti anche di permesso di soggiorno. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che all’ambulante viene anche contestato il reato di minaccia poichè, secondo la ricostruzione, avrebbe anche intimidito uno dei giovani intimandogli di convincere gli altri a ritirare la querela altrimenti sarebbe stato in grado di bloccare le procedure per il rilascio del permesso. L’incidente probatorio proseguirà il prossimo 3 ottobre con l’audizione di un altro testimone. 

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