La morte di Marco Chiaramonti; Procura sequestra salma, Gip convalida sequestro casco e moto
I funerali di Marco Chiaramonti saranno celebrati soltanto dopo tutti gli accertamenti disposti dalla Procura di Agrigento che ha aperto un’inchiesta
La Procura di Agrigento – come anticipato ieri da Grandangolo – ha aperto un’inchiesta sulla morte di Marco Chiaramonti, il cinquantenne istruttore di tennis deceduto in un drammatico incidente stradale avvenuto sabato sera lungo viale Emporium, alle porte di San Leone. Il fascicolo – al momento – è senza indagati e senza ipotesi di reato. Il pm ha disposto, come primo passaggio dell’inchiesta, il sequestro della salma, dello scooter, del casco e di un’auto che giungeva nella corsia opposta.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri che, quella tragica sera, sono intervenuti. I militari dell’Arma hanno già effettuato i rilievi e, a quanto pare, sentito i primi testimoni. La procura deciderà, inoltre, se disporre o meno l’autopsia . Soltanto dopo questi passaggi la salma, che si trova nel cimitero di Favara, verrà restituita ai familiari e sarà possibile celebrare i funerali. L’attività investigativa dovrà chiarire, soprattutto, se c’è un nesso tra la buca presente in quella porzione di strada e l’incidente mortale.
Intanto, il Gip del Tribunale di Agrigento ha convalidato il sequestro della moto Honda SH guidata dalla vittima e del casco.
Una tragedia che ha gettato l’intera Agrigento nello sconforto. Marco era una persona conosciutissima in città e ben voluta da tutti. Il destino beffardo ha poi voluto che se ne andasse esattamente dieci anno dopo il fratello Gabriele, anche lui deceduto in un incidente stradale nel settembre 2015. Una circostanza che ha reso ancora più drammatica la vicenda.
Nel frattempo, amici e conoscenti appassionati di Padel, si sono ritrovati presso un noto impianto agrigentino per ricordarlo con un minuto di silenzio.