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I clan di Villaseta e Porto Empedocle, 25 rinvii a giudizio 

Nel processo scaturito dalle due operazioni dei carabinieri contro le cosche di Villaseta e Porto Empedocle e su un presunto traffico di stupefacenti

Pubblicato 1 ora fa

In venticinque sono stati rinviati a giudizio mentre altri ventisei hanno scelto la via del rito abbreviato. Un altro imputato – il netturbino accusato di aver nascosto le armi del clan – verrà (al momento) giudicato separatamente. Lo ha disposto il giudice per l’udienza preliminare, Lorenzo Chiaramonte, nei confronti delle 51 persone coinvolte a vario titolo nei blitz dei carabinieri eseguiti tra dicembre e gennaio scorso contro le cosche mafiose di Villaseta e Porto Empedocle. Lunghissima la lista delle ipotesi di reato contestate (a vario titolo) dai magistrati: associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni compiute e tentate aggravate dal metodo mafioso, danneggiamenti aggravati, numerosi episodi di cessioni di droga, detenzione di armi e riciclaggio di denaro.

I 25 IMPUTATI RINVIATI A GIUDIZIO 

Il giudice ha rinviato a giudizio venticinque imputati che affronteranno, dunque, il rito ordinario. Il processo si aprirà il prossimo 8 gennaio davanti i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara: si tratta di Michele Bongiorno, 35 anni, di Favara; Ignazio Carapezza, 34 anni, di Porto Empedocle; Carmelo Corbo, 47 anni, di Canicattì; Cristian Gastoni, 32 anni, di Agrigento; Angelo Graci, 61 anni, di Castrofilippo; Gabriele Minio, 37 anni, di Agrigento; Giorgio Orsolino, 35 anni, di Agrigento; Angelo Tarallo, 45 anni, di Agrigento; Guido Vasile, 66 anni, di Agrigento; Nicolò Vasile, 44 anni, di Agrigento; Giuseppe Sottile, 38 anni, di Agrigento; Giuseppe Aliseo, 26 anni, di Canicattì; Alfonso Bruccoleri, 59 anni, di Porto Empedocle; Giuseppe Casà, 29 anni, di Agrigento; Antonio Crapa, 54 anni, di Favara; Salvatore Damanti, 36 anni, di Agrigento; Valery Di Giorgio, 29 anni, di Agrigento; Stefano Fragapane, 33 anni, di Agrigento; Alessandro La Cola,40 anni, di Canicattì; Calogero Morgana, 39 anni, di Agrigento; Giuseppe Nicastro, 36 anni, di Gela; Gerlando Romano, 26 anni, di Agrigento; Alessandro Trupia, 36 anni, di Agrigento; Salvatore Bosco, 57 anni, di Favara; Luigi Prinzivalli, 73 anni, di Agrigento. 

GLI IMPUTATI CHE HANNO SCELTO IL RITO ABBREVIATO 

In ventisei, invece, hanno scelto il rito abbreviato: si tratta di Domenico Blando, 68 anni, di Favara; Pietro Capraro, 40 anni, di Agrigento; Samuel Pio Donzì, 26 anni, di Agrigento; Carmelo Fallea, 50 anni, di Favara; Cosimo Ferro, 36 anni, di Castelvetrano; Francesco Firenze, 40 anni, di Castelvetrano; Giuseppe Focarino, 60 anni, di Palermo; Alfonso Lauricella, 59 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Fabrizio Messina Denaro, 50 anni, di Castelvetrano; Fabrizio Messina, 50 anni, di Porto Empedocle; Roberto Parla, 47 anni, di Canicattì; Vincenzo Parla, 54 anni, di Canicattì; Calogero Prinzivalli, 42 anni, di Agrigento; Rocco Grillo, 33 anni, di Gela; Giuseppe Pasqualino, 34 anni, di Gela; Mirko Salvatore Rapisarda, 43 anni, di Gela; Calogero Bellaccomo, 40 anni, di Agrigento; James Burgio, 33 anni, di Porto Empedocle; Gioacchino Giorgio, 39 anni, di Licata; Fabrizio Nicosia, 41 anni, di Gela; Giuseppe Piscopo, 49 anni, di Gela; Antonio Puma, 44 anni, di Agrigento; Stefano Rinallo, 41 anni, di Canicattì; Antonio Salinitro, 25 anni, di Gela; Rosario Smorta, 53 anni, di Gela; Alessandro Trupia, 36 anni, di Agrigento; Salvatore Prestia, 45 anni, di Porto Empedocle.

LE INDAGINI 

In quasi tre anni di indagini, secondo quanto ricostruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è stata fatta luce sulla riorganizzazione di storiche cosche mafiose come quelle di Villaseta e Porto Empedocle. La prima sarebbe stata guidata dal boss Pietro Capraro che, dopo aver scontato una condanna per mafia nell’operazione Nuova Cupola, avrebbe preso in mano le redini del clan portandolo ad una ribalta per molti inaspettata. Operazioni di polizia successive a quella dei carabinieri, infatti, hanno fotografato il ruolo di primissimo piano che la cosca di Villaseta era riuscita a ritagliarsi nelle rotte del narcotraffico arrivando addirittura a rifornire di stupefacente storici mandamenti mafiosi palermitani. La cosca di Porto Empedocle, invece, sarebbe stata saldamente nelle mani di Fabrizio Messina, fratello dell’ergastolano e vice rappresentante provinciale di Cosa nostra Gerlandino. I due clan, sempre secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, in un primo momento sarebbero entrati in aperto conflitto con attentati, danneggiamenti ed episodi che hanno destato molto allarme sociale.

Il reato di associazione mafiosa – in qualità di partecipi – viene contestato ad altre tre persone: si tratta di Gaetano Licata, ritenuto il braccio destro di Pietro Capraro; Gabriele Minio e Guido Vasile, che secondo gli inquirenti farebbero parte della stessa cosca di Villaseta. Parallelamente viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti. Per i magistrati antimafia, infatti, sarebbe esistito un gruppo in grado di importare grossi carichi di droga anche attraverso canali sudamericani e del Belgio per poi rifornire in grosse quantità non soltanto la provincia di Agrigento ma anche quelle di Trapani, Caltanissetta e Palermo. Al vertice di questo sodalizio, secondo quanto contestato dalla Dda di Palermo, ci sarebbero stati Fabrizio Messina e il canicattinese Vincenzo Parla. Lo stesso reato, ma in qualità di partecipi, viene contestato anche ad Alfonso e Angelo Tarallo, Angelo Graci, Carmelo Corbo, Ignazio Carapezza e Alfonso Lauricella.

Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Salvatore Cusumano, Calogero Meli, Maria Alba Nicotra, Ninni Giardina, Giuseppe Barba, Giovanni Castronovo, Salvatore Pennica, Carmelita Danile, Annalisa Russello, Diego Giarratana, Teresa Alba Raguccia, Giovanni Salvaggio, Calogero Lo Giudice, Alessandro Marchica, Salvatore Tirinnocchi, Davide Casà, Davide Limoncello, Riccardo Gueli, Fabio Inglima Modica, Giuseppe Ferro, Giuseppe Pantaleo, Monia Buffa, Luigi Pipitone, Gianni Caracci, Filippo De Luca, Flavio Sinatra, Mariachiara Conigliaro, Salvatore Macrì. 

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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