Da San Giovanni Gemini parte la “rivoluzione del carrubo”: firmato il Patto per Restare
Democratici e laici, nessuna gerarchia piramidale, nessun leader unico, il movimento si definisce “orizzontale” e fondato sul lavoro comune.
Quarantacinque organizzazioni siciliane si sono unite a San Giovanni Gemini per firmare il Patto per Restare, il documento che dà vita al Movimento per il Diritto a Restare, un soggetto autonomo che porta nel dibattito pubblico un’idea finora evocata, studiata, raccontata, ma mai messa nero su bianco in un progetto politico condiviso: restare in Sicilia dev’essere una scelta libera, non una condanna né una fuga forzata.
“La rivoluzione del carrubo”, l’ha definita Carmelo Traina, presidente del Centro Studi Giuseppe Gatì e tra i promotori del movimento. “Non possiamo continuare a chiedere ai giovani di restare se non garantiamo diritti, servizi e opportunità reali. Il Patto nasce per questo. Il “diritto a restare” è inteso come una responsabilità collettiva che si manifesta nel prendersi cura dei luoghi, delle risorse e dell’ambiente. Significa immaginare il futuro della Sicilia in un mondo in evoluzione, scegliendo la via democratica e il dibattito pubblico come fondamento dell’azione politica dal basso. L’obiettivo è chiaro: trasformare il tema in proposte, e le proposte in fatti“, ha concluso Traina.
Democratici e laici, nessuna gerarchia piramidale, nessun leader unico, il movimento si definisce “orizzontale” e fondato sul lavoro comune. L’origine di tutto questo percorso affonda le sue radici a Campobello di Licata, dove è nata l’idea che ha dato il via a un cammino lungo, condiviso e necessario. E oggi, dopo anni di lavoro, questo cammino trova una tappa importante: la firma del Patto per Restare.
“Un percorso che la Cgil condivide da tempo con le associazioni giovanili, rivendicando politiche giovanili, per il diritto allo studio e per lo sviluppo, a partire dalle aree interne, affinché per i giovani siciliani si aprano opportunità e prospettive nella propria terra”, dichiara in una nota la Cgil Sicilia tra i soggetti firmatari del “Patto per Restare”.
Durante l’assemblea di oggi sono stati eletti i membri del coordinamento regionale, incaricati di rappresentare il Movimento e promuoverne le proposte nelle sedi istituzionali e pubbliche, ed inoltre è stato definito il metodo di lavoro comune e un piano di programmazione per l’avvenire.
“Non so fino a dove arriveranno ma di sicuro questo patto profuma di concretezza speranza serietà e competenza. Una speranza in una Sicilia che può cambiare per davvero come avrebbe voluto Danilo Dolci e tanti altri, nonostante le cronache raccontano altro. Oggi è stato siglato un patto per restare con tanta determinazione”, scrive Giovanni Panepinto esponente del Partito Democratico. Presente anche la deputata nazionale del Pd Giovanna Iacono che dichiara: “Sono venuta innanzitutto per ascoltare, perché è da questo ascolto che nasce e continua il mio lavoro in Parlamento sul tema del Diritto a Restare: un impegno che porto avanti da anni e che ha bisogno della voce dei territori, delle comunità, delle associazioni, delle esperienze reali.Un patto fatto di responsabilità, legalità, opportunità e futuro. Un patto che sento profondamente e di cui sono orgogliosa di far parte”.


