Bottiglia di benzina e cartuccia davanti il cantiere del viadotto Re, indagini
Una bottiglia di plastica piena di benzina, un accendino e una cartuccia inesplosa sono stati trovati davanti al cancello del cantiere
Una bottiglia di plastica piena di benzina, un accendino e una cartuccia inesplosa sono stati trovati davanti al cancello del cantiere dove si stanno svolgendo i lavori di manutenzione straordinaria del viadotto Re, lungo la strada statale 115 “Sud Occidentale Sicula”, tra i km 178,500 e 179,080, in territorio di Porto Empedocle. A fare la scoperta e’ stato un operaio dell’impresa di Bronte che ha immediatamente contattato il numero unico d’emergenza 112.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno sequestrato il materiale, ritenuto un chiaro messaggio intimidatorio. Avvisato il sostituto procuratore di turno, che coordina l’inchiesta aperta a carico di ignoti, i militari hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Secondo quanto trapela, sarebbero gia’ stati ascoltati i responsabili del cantiere per verificare eventuali minacce o richieste ricevute. Il cantiere, aperto il 13 ottobre, dovrebbe concludere i lavori il 22 novembre.
LA NOTA DELLA CGIL
La Fillea CGIL di Agrigento e la CGIL provinciale condannano con fermezza il grave atto intimidatorio ai danni dell’impresa impegnata nei lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento del viadotto Re, lungo la strada statale 115 “Sud Occidentale Sicula”, nel territorio di Porto Empedocle. Come riportato dai notiziari, a scoprire l’intimidazione è stato un operaio dell’azienda di Bronte che, notando gli oggetti sospetti, ha immediatamente allertato il numero unico d’emergenza 112. I carabinieri, prontamente intervenuti, hanno ritrovato e posto sotto sequestro una bottiglia contenente benzina, un accendino e una cartuccia inesplosa, lasciati sul cancello di ingresso del cantiere. Un episodio inquietante che richiama quanto accaduto alcune settimane fa in via Caduti di Marzabotto, nel quartiere agrigentino di Villaseta, dove in un cantiere erano stati recapitati altrettanti messaggi intimidatori. Il Segretario Generale della Fillea CGIL Francesco Cosca e il Segretario della CGIL di Agrigento, Alfonso Buscemi, esprimono piena solidarietà ai lavoratori e ai proprietari delle imprese coinvolte. Cosca e Buscemi si dicono certi che le indagini in corso faranno piena luce sui fatti e sulle matrici di queste intimidazioni. Il sindacato guidato da Maurizio Landini ricorda di aver già segnalato il rischio di possibili infiltrazioni mafiose legate all’arrivo di nuovi lavori pubblici e dei relativi finanziamenti. Per evitare che le opere in corso e future possano essere ostacolate in una provincia già fragile, la Fillea CGIL di Agrigento si dichiara disponibile non solo a sottoscrivere protocolli d’intesa con i Comuni che vorranno aderire, ma anche a sostenere ogni iniziativa utile alla crescita economica del territorio. In questa direzione, il sindacato propone la costituzione di un tavolo prefettizio dedicato alle opere pubbliche della provincia, spesso considerate appetibili dalla criminalità organizzata. I Segretari della Fillea e della CGIL confidano in un riscontro da parte di Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, che ha già dimostrato grande sensibilità su questi temi, intervenendo recentemente con un vertice in Prefettura per favorire il completamento delle opere in corso e per individuare soluzioni di viabilità alternativa, in particolare nel tratto che interessa Porto Empedocle.


