Agrigento, studenti dell’Anna Frank incontrano la Polizia di Stato
“Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili
A lezione dalla Polizia di Stato. Si è svolto questa mattina, nell’aula magna del plesso Reale di Fontanelle, un incontro tra gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Anna Frank di Agrigento e i rappresentanti della Polizia di Stato – il vicequestore aggiunto e capo della Squadra Mobile, Giovanni Minardi, il capo della sezione Volanti della Questura, Manuel Montana, e il vice dirigente della Polizia Stradale, Onofrio Palilla. Gli esponenti delle forze dell’ordine hanno avuto modo di spiegare e diverse articolazioni della Polizia di Stato e le funzioni svolte a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini.
“Come polizia di Stato riteniamo necessario parlare con i ragazzi per capire e far capire quali sono i nostri compiti e obiettivi istituzionali.” ha dichiarato il vicequestore aggiunto Giovanni Minardi
Al centro dell’incontro argomenti quali la sicurezza stradale, bullismo, cyberbullismo e i terribili effetti che l’uso di alcol e di stupefacenti causano nei giovani. Agli studenti è stato anche spiegato il funzionamento dell’app “YouPol” che permette di interagire con la Polizia di Stato inviando segnalazioni (video, audio, immagini e testo) relative a episodi di bullismo, spaccio di sostanze stupefacenti e violenza domestica. I contenuti trasmessi all’ufficio di Polizia in modalità geolocalizzata consentono di conoscere in tempo reale il luogo e i dettagli degli eventi.
“Bullismo e cyberbullismo sono estremamente interessanti nelle scuole perché è qui che avvengono principalmente questi episodi. Per questo abbiamo spiegato loro la funzione dell’app “YouPol” e come possiamo aiutarli, ” dice il dirigente della sezione Volanti, Manuel Montana.
Durante l’incontro anche il presidente Alfio Russo ha parlato ai ragazzi perchè dice “è fondamentale partire dalle loro esperienze, anche spiacevoli, per far riflettere e spiegare loro che ci sono risoluzioni ai conflitti non violenti e che la strada non è il bullismo o forme di prevaricazione che nelle scuole non devono trovare cittadinanza. La Polizia di Stato ci ha dato l’opportunità di far riflettere e far interagire questi ragazzi.”
Fanno eco le parole della professoressa Silvana Vaccaro, coordinatrice scolastico che ha dichiarato: “Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili. Per questo l’istituto ha sempre promosso e sostenuto iniziative che possono rendere gli studenti e le studentesse protagonisti e capaci di esercitare diritti e doveri di cittadinanza”.