Agrigento

Emilio Solfrizzi ed il suo “Anfitrione” entusiasmano il Teatro dell’Efebo

Domani sera grande attesa per “I Cavalieri” di Aristofane 

Pubblicato 17 ore fa

Grande successo di pubblico per “Anfitrione”, commedia senza tempo di Plauto che, grazie ad un cast particolarmente ispirato e guidato da Emilio Solfrizzi, ha entusiasmato il numeroso pubblico presente al Teatro dell’Efebo. “La Rassegna del Teatro Classico sta riscuotendo un grande apprezzamento da parte del pubblico” afferma il Presidente del Libero Consorzio di Agrigento Giuseppe Pendolino “confermando la scelta dell’Ente nel proporre un cartellone di altissimo livello artistico”. 

La rassegna del Teatro Classico e del Mito continua domani sera, sabato 2 agosto,sempre alle ore 21:00 nella cavea del Giardino Botanico con “I cavalieri”, commedia di Aristofane, che ancora oggi, dopo 2500 anni, si conferma un testo attuale per denunciare la potenza della propaganda e della demagogia per ingannare le masse. Un’opera che presenta la parte più falsa e deteriore della politica, fatta di sotterfugi ed inganni, contrapponendo il politico navigato che ha sfruttato le sue cariche per arricchire se stesso e altri a lui vicini, ed il disonesto che si è arricchito rubando ai privati ma che aspira ad avere una carica pubblica per i propri affari. 

Rappresentata nel 424 a. C. la commedia è una feroce critica alla classe politica ateniese e alla sua degenerazione demagogica. Viene portata in scena al Teatro dell’Efebo dalla compagnia “La Bottega del Pane”, che ha già avuto un grande successo con altre due commedie di Aristofane, “Le Rane” e “Gli uccelli”. L’adattamento e la regia sono di Cinzia Maccagnano, già apprezzata lo scorso anno al Teatro dell’Efebo nelle tragedie Sofoclee “Antigone” e “Sette contro Tebe”. Cast composto, oltre che da Cinzia Maccagnano, da Luna Marongiu, Raffaele Gangale, Cristina Putignano, Marta Cirello, Andrea Maiorca e Maria Chiara Pellitteri, in scena insieme alle maschere e ai burattini di Luna Marongiu. Musiche originali di Lucrezio De Seta, costumi di Monica Mancini e scene di Linda Passi, che riescono nel difficile ma riuscito compito di fornire un ritratto spietatamente lucido della società contemporanea.

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