Inchiesta appalti Agrigento, volantinaggio per chiedere ‘seduta aperta Consiglio comunale’
Gli organizzatori della protesta sono i partiti dell'area progressista di Agrigento
I partiti (Pd, Avs, M5S, Iv) e le associazioni di Agrigento hanno cominciato, a partire dalle 18, un’iniziativa di protesta e volantinaggio al Viale della Vittoria per sollecitare una seduta del Consiglio comunale, aperta ai cittadini, per discutere di quanto sta accadendo in città, dopo l’indagine della Procura sul giro di mazzette per l’appalto della rete idrica, che vede tra gli indagati l’ex assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro.
Nella città in cui l’acqua è da sempre razionata, “in alcuni quartieri arriva ogni due settimane, nei giorni scorsi la tariffa del servizio idrico gestito da Aica è aumentata del 5,4%. Agrigento paga a caro prezzo un bene che non c’è e in Italia si colloca al sesto posto nella classifica delle tariffe più alte”, dice il segretario cittadino del Pd, Nino Cuffaro.
Gli organizzatori della protesta sottolineano che “mentre aspettiamo la nuova rete idrica, indigna sapere che chi aveva il compito di fare presto pensava, invece, ad allungare i tempi per pilotare l’appaltoa favore di imprese amiche, anche se prive di requisiti patrimoniali e organizzativi richiesti”. Anche sui rifiuti, il mese scorso la Giunta comunale ha deliberato un aumento della Tari di circa 40 euro a famiglia, “in barba – aggiungono le associazioni e i partiti dell’area progressista di Agrigento – al proliferare dei cumuli d’immondizia”.
Nel 2023 era scaduto il finanziamento di 45 milioni di euro, finanziato dieci anni prima, per il rifacimento della rete idrica. Le nuove somme, 37 milioni, inserite nel Fondo di coesione, non sono state ancora erogate e la Regione siciliana ha anticipato 10 milioni di euro per consentire l’inizio dei lavori, “praticamente fermi – spiega Slvio Cuffaro, sindaco di Raffadali -. Quello che è stato fatto sono circa 200 metri di rete, dai pochi operai al lavoro”.
Cartello Sociale di Agrigento
Intanto, il Cartello Sociale di Agrigento (Don Mario Sorce, Alfonso Buscemi, Paolo Ottaviano, Gero Acquisto) esprime apprezzamento per le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica sull’indagine riguardante l’appalto della rete idrica cittadina.
Il Cartello sociale accoglie con favore e profondo rispetto le parole del Procuratore in merito all’indagine sull’appalto della rete idrica cittadina. In particolare, si condivide pienamente il passaggio in cui si afferma:
“Si auspica che l’attività onerosa, discreta, e ancora agli inizi, dell’autorità giudiziaria e della polizia di Stato sia accompagnata dalla collaborazione di chi, imprenditore, politico, amministratore, professionista, sa e ha finora taciuto, almeno in nome di quella cultura di cui Agrigento è quest’anno capitale italiana, in cui dovrebbe rientrare anche il senso civico.”
Il Cartello sociale fa proprio questo auspicio, considerandolo un appello alla coscienza civile della città. È un invito chiaro e determinato rivolto a quanti, a vario titolo, conoscono fatti e circostanze rilevanti e finora hanno preferito il silenzio: è tempo di scegliere da che parte stare.
Chi ha davvero a cuore il futuro della nostra città – imprenditori, amministratori, politici, professionisti e cittadini – ha oggi l’opportunità e la responsabilità di contribuire a costruire un destino finalmente “normale” per Agrigento, fondato su legalità, trasparenza e giustizia.
Fratoianni, destra silenziosa su inchiesta appalti ad Agrigento
“L’ex assessore regionale all’Energia della giunta Schifani in Sicilia è indagato riguardo la cricca degli appalti sull’acqua, un appalto da 37 milioni per i lavori sulla rete idrica del comune di Agrigento. Secondo la Procura avrebbe organizzato e di fatto costituito un’associazione a delinquere per dirottare i fondi pubblici ad aziende e privati a lui vicine in cambio di consenso. Sembra infatti che le aziende vincitrici degli appalti non sarebbero nemmeno in grado di realizzare l’opera né che abbiano i requisiti di legge per vincere l’appalto”.
Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni di Avs. “Se confermato, tutto questo fa schifo – prosegue il leader di SI – soprattutto se si pensa alla condizione disperata dei siciliani, senza acqua nelle loro case e costretti a sottostare ai ricatti delle autobotti da anni, soprattutto nell’agrigentino. Imbarazza anche il silenzio della destra su questa faccenda, che conferma ancora una volta come purtroppo per certa politica l’acqua sia un business che garantisce da mangiare ad alcuni invece che da bere a tutti”. “Non è certo un bel modo di ricordare proprio in questi giorni il sacrificio di persone come Giovanni Falcone, sua moglie, la sua scorta e tutti coloro che combattono quotidianamente la criminalità organizzata. Ma – aggiunge Fratoianni – non ci stupisce affatto: è la destra che delegittima quotidianamente la magistratura, attacca volgarmente gli intellettuali antimafia come Saviano, e che pensa di ammorbidire le norme sullo scioglimento dei comuni inquinati dalle infiltrazioni mafiose”.