8 Marzo, da Agrigento un pensiero alle donne ucraine e alle vittime di violenza
Due momenti significativi si sono svolti ad Agrigento
Nella giornata internazionale della donna, una giornata speciale, fatta di mimose e di auguri, ma anche di sensibilizzazione a tutela del mondo femminile, troppo spesso vittima di violenza. Ma oggi un pensiero speciale va alle donne ucraine, donne forti e coraggiose, costrette a lasciare i loro mariti e la loro casa per fuggire dalla guerra e proteggere i loro figli.
Due momenti importanti si sono svolti ad Agrigento; a Porta di Ponte è stata scoperta l’opera di Giuseppe Cacocciola, un paio di scarpe rosse che vanno ad arricchire il monumento in tufo dedicato proprio alle donne vittime di femminicidio. La scultura è stata donata all’assessore alle pari opportunità, Roberta Lala. “Oggi ricordiamo tutte le donne, affinchè le loro storie non affondino nel silenzio, ma risvegliano le coscienze e civiltà. Un pensiero va alle donne in ucraina, per quello che stanno attraversando”, dichiara l’assessore Lala. Mimose accanto alle scarpe rosse donate dai genitori di Antonella Ferro, la studentessa raffadalese accoltellata a morte dall’ex fidanzato che non si era rassegnato alla fine della loro storia.
A seguire all’ interno della biblioteca “Franco La Rocca”, si è svolto l’incontro “La bellezza dell’Unicità”; evento, che ha visto la partecipazione del prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, organizzato in collaborazione con l’associazione Fidapa, sezione di Agrigento.
“Il nostro pensiero oggi va alle donne ucraine, che ci stanno insegnando tanto, dice il prefetto Cocciufa. Immagini terribili quelle che vediamo ma che però ci mostrano come le donne, anche nei conflitti del passato, siano state fondamentali nel sostenere l’economia, lavorando e crescendo i figli. Non credo che oggi si dovrebbe ancora parlare di pari opportunità ma sono temi che necessitano sempre di momenti di riflessione”.
E tra le storie uniche quella di Nadia Lauricella, l’influencer racalmutese, inserita tra le dieci “Donne dell’anno” individuate da un sondaggio dell’inserto “D” di Repubblica, che da anni racconta la sua disabilità con ironia e tanto impegno. “Il mio messaggio è rivolto a tutte le donne, che finalmente cercano di accettarsi e di volersi bene cosi come sono, proprio come ho fatto io, dice Nadia. Un messaggio di inclusione affinchè nessuna donna anche con disabilità possa sentirsi esclusa”.