Arresti, accuse e veleni: è l’annus horribilis del Centrodestra
Il governo regionale si salva dalla sfiducia, mentre intorno crolla il centrodestra a suon di inchieste giudiziarie
I festeggiamenti, molto in tono dimesso a dire la verità, per la tenuta della maggioranza a Sala d’Ercole che ha scongiurato la (improbabile) sfiducia a Renato Schifani potrebbero apparire a molti come l’orchestra del Titanic che suona un valzer mentre la barca affonda.
E’ molto imprecisa come metafora (giacché non è il Governatore direttamente coinvolto nelle vicende giudiziarie) per raccontare quello che sta accadendo al Centrodestra siciliano, ma ci accontentiamo di questa immagine, quella di uno scontro frontale con un iceberg che minaccia di affondare una nave data per indistruttibile, per descrivere un clima mai così teso.
Grane non politiche (non ancora almeno) ma, come noto, di natura giudiziaria, giunte una dopo l’altra: l’arresto di Totò Cuffaro e la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
Scandali e scandalucci, accuse di corruzione per comportamenti “dubbi” avuti nello svolgimento del ruolo politico: che si sia tratto di un uso spregiudicato dell’auto blu, di rapporti troppo “intimi” con imprenditori e organizzatori di eventi o di un “patto corruttivo” per far vincere un concorso a 15 Oss o una gara a un’impresa poco cambia.
Forse, continuando a cercare metafore, il miglior suggerimento ce lo dà il presidente della Commissione antimafia all’Ars Antonello Cracolici che ha parlato di una “slavina” che ha travolto il Centrodestra. “Non possono fermare il vento con le mani, la corruzione è diffusa e sistemica”.
Al netto dell’esito giudiziario finale di questi fatti, quella che emerge dal racconto sulla stampa è a tutti gli effetti una radiografia del potere impietosa che mette all’angolo – ma non ancora in ginocchio – il potere politico in Sicilia.
Adesso sta al sistema immunitario delle forze politiche attivarsi. Bisogna capire se solo per limitare i danni e continuare a governare a ogni livello esattamente nello stesso modo – magari con una maggiore cautela – oppure se vi sia una capacità di immunizzarsi a certi sistemi, per quanto diffusi.
La speranza, del resto, è l’ultima a morire.
(in foto alcuni degli esponenti di centrodestra coinvolti nelle recenti inchieste giudiziarie: Elvira Amata, Totò Cuffaro, Luca Sammartino, Gaetano Galvagno, Roberto Di Mauro, Carmelo Pace)




