Caso Saguto, chiesta conferma delle condanne: l’ex magistrato rischia il carcere
l pg di Cassazione ha chiesto di confermare la condanna ad oltre 8 anni di carcere per Silvana Saguto
Il pg di Cassazione ha chiesto di confermare la condanna ad oltre 8 anni di carcere per Silvana Saguto, l’ex presidente della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo radiata dall’ordine giudiziario, in relazione alle accuse di corruzione e concussione. Nel corso del suo intervento il procuratore Simone Perelli ha chiesto, inoltre, l’assoluzione per l’imputata con la formula “perchè il fatto non sussiste” solo in relazione ai tre capi di imputazione relativi alla rivelazione del segreto d’ufficio.
“Siamo in presenza di più patti dove si inseriscono le varie nomine e provvedimenti adottati da Silvana Saguto. Le indagini hanno fotografato come Saguto abbia piegato la sua funzione – ha aggiunto -. C’era un rapporto collaudato di do ut des, un asservimento della funzione pubblica verso un privato”. In appello, nel luglio del 2022, Saguto è stata condannata dalla Corte d’Appello di Caltanissetta a 8 anni e 10 mesi. Il pg ha poi sollecitato alla corte una sostanziale conferma delle condanne anche per gli altri imputati tra cui Gaetano Cappellano Seminara, condannato in Appello a 7 anni e 7 mesi, il marito dell’ex giudice, l’ingegnere Lorenzo Caramma, condannato a 6 anni e due mesi, il figlio della ex magistrata Emanuele Caramma a 4 mesi. Chiesta la conferma della condanna anche per l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo a 3 anni.