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Castello della famiglia Firetto: Riesame conferma il sequestro

I giudici della prima sezione del Riesame del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Pinto con a latere i giudici Alessandro Quattrocchi e Giuseppa Zampino, hanno confermato il provvedimento di sequestro del Castello Colonna di Joppolo, di proprietà della famiglia del sindaco di Agrigento Calogero Firetto, accogliendo solo in parte – limitatamente al campo dei […]

Pubblicato 5 anni fa

I giudici della prima sezione del Riesame del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Pinto con a latere i giudici Alessandro Quattrocchi e Giuseppa Zampino, hanno confermato il provvedimento di sequestro del Castello Colonna di Joppolo, di proprietà della famiglia del sindaco di Agrigento Calogero Firetto, accogliendo solo in parte – limitatamente al campo dei reati paesaggistici – il ricorso della difesa della famiglia Firetto. 

Il provvedimento odierno, depositato nella giornata di ieri, giunge dopo un iter giudiziario “complicato”: il Gip aveva disposto il sequestro nel dicembre 2018 che fu poi annullato dal sezione del Riesame del Tribunale di Agrigento poco dopo; in seguito la Cassazione stabilì che fosse necessario un ulteriore passaggio al Riesame.

La Procura adesso potrà, dunque, dare esecuzione ad un nuovo sequestro della struttura. La vicenda è nata nel dicembre dello scorso anno quando il Gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano – su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore Vella e del sostituto Antonella Pandolfi – firmò il sequestro del Castello Colonna di Joppolo Giancaxio, misura che venne eseguito dai carabinieri della locale stazione unitamente ad agenti della Polizia Giudiziaria. 

Alla base del sequestro l’accusa di avere realizzato opere non conformi alla normativa urbanistica ed edilizia con conseguente pregiudizio per un bene  dichiarato, con apposito decreto assessoriale, di interesse storico e culturale. La notizia del sequestro, nell’arco di soli cinque giorni, comportò una pioggia di disdette di banchetti nuziali prenotati per tutto il 2019, con notevoli danni economici e disagi per tutti coloro i quali a pochi giorni dalla nozze hanno dovuto rinunciare all’elegante struttura e riparare su altre.

Le dichiarazioni di Firetto.Un Collegio giudicante afferma che non esiste abuso! Ora altro Collegio si pronuncia diversamente, pur modificando e riducendo la prospettazione accusatoria. Comunque sia, i miei fratelli hanno ottenuto ben OTTO titoli abilitativi PRIMA  di iniziare qualsiasi attività edilizia. Hanno condotto lavori sotto alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali.  Viene bloccata una attività che dà pane a tante famiglie. Perché? Il procedimento viene intestato  a me medesimo. Perché, atteso che sono l ‘unico tra cinque fratelli a non avere assolutamente alcun compito gestionale? I miei fratelli hanno fatto investimenti ingentissimi con relative  esposizioni. SENZA AIUTI PUBBLICI. Un danno incalcolabile e irrimediabile. Avrebbero potuto investire altrove, fuori dalla Sicilia, come hanno fatto tante imprese. Invece hanno deciso di farlo sul nostro territorio, in un’area depressa, in un Comune in cui per aumentare la residenzialità, per il forte esodo demografico, si sono messe in vendita case a 1 euro, recuperando alla bellezza un bene lasciato in totale abbandono. Tristezza infinita.”

Il collegio difensivo che rappresenta la famiglia Firetto è composto dagli avvocati Angelo Farruggia, Vincenzo Caponnetto e Antonio Reina. L’accusa è sostenuta dal pm Antonella Pandolfi. 

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