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Cocaina sull’asse Caltanissetta – Canicattì: secondo arresto; droga e soldi (47 mila euro) sequestrati

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta, in un blitz congiunto con i colleghi di Canicattì e del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, hanno arrestato Salvatore Carlino, 29enne, incensurato, nato a San Cataldo ma canicattinese a tutti gli effetti, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’arresto è scattato dopo […]

Pubblicato 4 anni fa

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta, in un blitz congiunto con i colleghi di Canicattì e del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, hanno arrestato Salvatore Carlino, 29enne, incensurato, nato a San Cataldo ma canicattinese a tutti gli effetti, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’arresto è scattato dopo la perquisizione effettuata dai carabinieri, guidati dal colonnello Alessio Artioli, in un casolare di contrada Cannemaschi a Canicattì, dove sono stati rinvenuti 95 grammi di cocaina suddivisa in involucri di vario peso, bilancini e materiale per il confezionamento delle dosi e 47.000 euro in contanti, occultati in una piccola cassaforte sotterrata nel cortile dell’abitazione, tutto posto sotto sequestro.

L’udienza di convalida si celebrerà domani davanti il gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano.

Il ventinovenne, difeso dall’avvocato Angela Porcello, è stato intanto portato in carcere. 

Il blitz odierno fa il paio con una identica operazione effettuata sempre dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Caltanissetta e sempre a Canicattì. Infatti, i militari dell’Arma lo scorso 13 maggio avevano arrestato Salvatore Graci, 32 anni di Canicattì. A seguito di un controllo stradale lungo la Ss 640 –  l giovane venne trovato in possesso di 103 grammi di cocaina occultata nel vano batteria della propria automobile.  Oggi, Graci, difeso dall’avvocato Porcello, si trova ai domiciliari.

C’è il
sospetto, fortissimo, che i Carabinieri del col Alessio Artioli abbiano
individuato un filo unico che collega lo spaccio di cocaina tra  la città dell’Uva Italia e il capoluogo
nisseno.

Pensare che i militari nisseni siano intervenuti per due volte in territorio canicattinese scoprendo e sequestrando  cocaina solo perché aiutati dalla fortuna ci sembra poco plausibile.

E’ ben ipotizzabile che i militari siano da tempo sulle tracce di una organizzazione dedita al traffico di stupefacenti i cui sviluppi, se fosse come stiamo ipotizzando, non tarderanno a venire.

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