Corruzione alla Regione, Montante-bis: 13 indagati
Tra gli indagati anche Mariella Lo Bello, l’attuale sindaco di Naro Maria Grazia Brandara e l’ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro
Il procuratore aggiunto di Caltanissetta Daniele Paci, e i sostituti Claudia Pasciuti e Davide Spina, hanno notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di 13 persone per un giro di corruzione alla Regione Siciliana “manovrato” dall’ex numero uno degli industriali siciliani Antonello Montante. La Procura di Caltanissetta chiede un nuovo processo per l’ex Presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, accusato di corruzione, truffa e traffico di influenze illecite in una seconda tranche dell’inchiesta terminata con la condanna a 14 anni per l’imprenditore
Tra gli indagati l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, ma anche l’ex vicepresidente Mariella Lo Bello, l’attuale sindaco di Naro ed ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, e l’ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro. Ad aver ricevuto l’avviso anche l’imprenditore Rosario Amarù, il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano, ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia, l’imprenditore Carmelo Turco, Linda Vancheri.
Le accuse
L’ex Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, “nella sua qualità” di Governatore, secondo la Procura di Caltanissetta, si sarebbe messo “a disposizione” dell’ex Presidente degli industriali della Sicilia, Antonello Montante, “asservendo agli interessi di quest’ultimo e dei soggetti a lui legati gli apparati dell’amministrazione regionale sottoposti, direttamente e indirettamente, ai suoi poteri di indirizzo, vigilanza e coordinamento”. Ecco quanto si legge nell’atto di accusa della Procura nissena nei confronti di Rosario Crocetta e Antonello Montante, per i quali i pm chiedono il rinvio a giudizio nell’ambito del procedimento per corruzione a carico dell’ex imprenditore già condannato nella prima tranche dell’inchiesta a 14 anni di carcere.
La replica di Crocetta
“L’intera campagna elettorale di Rosario Crocetta è stata finanziata con contributi medi di cinquemila euro, conferiti con bonifici bancari, e integrati” dal candidato presidente della Regione Sicilia del centrosinistra, nel 2012, “con un assegno di 20 mila euro per saldare i debiti residui con i fornitori. Queste sono cifre vere e plausibili per una terra come la nostra”.
Lo scrive in una nota l’avvocato Vincenzo Lo Re, difensore dell’ex governatore dell’Isola, Crocetta, indagato dalla Procura di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta-bis sul cosiddetto “Sistema Montante”.
Il riferimento dell’avvocato Lo Re è ai presunti finanziamenti da 400 mila euro che il vertice di Confindustria Sicilia, con Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro, secondo la ricostruzione dei pm nisseni, avrebbe accordato a Crocetta. In Sicilia, aggiunge il difensore, “le imprese non hanno soldi per pagare gli stipendi e devono ancora nascere imprenditori disposti a puntare 400 mila euro sulla vittoria di un candidato del centrosinistra che i sondaggi dell’epoca davano perdente rispetto a Musumeci”.
Nella nota si rileva comunque come a maggio del 2018 la Procura di Caltanissetta contestasse “un finanziamento illecito di un milione di euro e oggi nell’avviso di conclusione indagini se ne contestano 400 mila, versati da Montante e Catanzaro“.
“Nessuna nomina – prosegue la nota – è stata sollecitata a Crocetta da Montante, e se è vero che Linda Vancheri (assessore regionale alle Attività produttive) era espressione di Confindustria, così come lo era Marco Venturi, nominato dal predecessore di Crocetta, Raffaele Lombardo (senza che il fatto costituisca reato), altrettanto vero è che Mariella Lo Bello (altro assessore di Crocetta) era rappresentante del mondo sindacale. Per quanto concerne i rapporti con Catanzaro, basta leggere le cronache di giugno 2015 per verificare che la discarica di Siculiana (Agrigento) fu l’unica che non si adeguò all’ordinanza con la quale Crocetta obbligava tutte le discariche siciliane a biostabilizzare i rifiuti. Da tale opposizione scaturì un braccio di ferro che portò al fermo della discarica per tre mesi, con un danno quantificabile in diversi milioni di euro. Attendiamo poi di sapere in relazione a quali appalti Crocetta avrebbe agevolato gli interessi di altri imprenditori vicini a Montante“.
L ‘ultimo riferimento del legale è alla “periodica ricomparsa di un fantomatico video a contenuto sessuale che ritrarrebbe Rosario Crocetta in atteggiamenti intimi. Se ne è parlato la prima volta durante la campagna elettorale per le comunali di Gela del 2008 e Crocetta – conclude l’avvocato Lo Re – querelò per diffamazione i suoi avversari politici, poichè non ha nulla da temere per insinuazioni di questo tipo”.