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Corruzione, indagato il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno

Il presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, è indagato per corruzione. Secondo l'accusa avrebbe pilotato fondi su due imprenditori

Pubblicato 4 ore fa

Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvango, è indagato dalla procura di Palermo per corruzione. Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, alcuni fondi che l’esponente di Fratelli d’Italia avrebbe dirottato su due imprenditori in cambio di alcune utilità e, nello specifico, incarichi per i suoi collaboratori. Galvagno, che è stato interrogato due settimane fa dallo stesso procuratore De Lucia, si dice estraneo ai fatti e nega qualsiasi accordo corruttivo. Lo scrive oggi il quotidiano La Repubblica-Palermo.

Sono due i finanziamenti al centro dell’inchiesta e risalgono entrambi al 2023: il primo riguarda la Fondazione Dragotto per l’iniziativa “Un magico Natale” con 100 mila euro stanziati per due eventi tra Palermo e Catania; il secondo finanziamento riguarda gli eventi di Natale e Capodanno con un finanziamento di 200 mila euro destinati alla società “Puntoeacapo” di Nuccio La Ferlita.

Le indagini della Guardia di Finanza si sono concentrate – di contro – sugli incarichi che gli imprenditori avrebbero dato ai collaboratori di Galvagno. In particolare alla portavoce Sabrina De Capitani e all’addetto stampa Salvatore Pintaudi. Secondo l’accusa, gli incarichi non sarebbero mai stati svolti nonostante fossero stati retribuiti con regolare fattura. Ed è proprio questo il sospetto della Procura di Palermo che ipotizza che dietro i suddetti incarichi, regolarmente retribuiti, possano nascondersi le mazzette per assegnare i finanziamenti. Il presidente Galvagno ha nettamente respinto le accuse affermando che i collaboratori non lavorano per lui a tempo pieno e hanno anche altri incarichi professionali. Le indagini proseguono. 

“Chi riveste ruoli di responsabilità è chiamato più di chiunque a dare spiegazioni del proprio operato ed è giusto che si sottoponga con serietà a ogni analisi della propria attività istituzionale. Proprio perché credo che non abbia nulla da nascondere o da temere e per il grande rispetto che ripongo soprattutto nei confronti di chi è chiamato a esercitare l’azione di verifica, ho chiesto e ottenuto di essere ascoltato due settimana fa circa, mettendomi totalmente a disposizione di chi indaga per chiarire ogni eventuale singolo dubbio circa i fatti contestati”. A dirlo è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, indagato per corruzione della Procura di Palermo. “Mi dispiace che ancora una volta ci sia una fuga di notizie in una fase che addirittura non vede la conclusione delle indagini – aggiunge – e confido che la magistratura possa valutare con la massima attenzione i fatti contestati”.

“Avendo avuto modo, in questi anni, di apprezzarne la correttezza, il rigore morale e la trasparenza nell’azione pubblica, sono certo che il presidente dell’Ars Galvagno saprà chiarire al più presto le contestazioni che, ad oggi, risultano semplicemente oggetto di indagine. Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, auspico che ogni elemento venga accertato con la massima celerità e chiarezza”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

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