Agrigento

Crac Gruppo Pelonero: misura cautelare annullata: tornano in libertà gli indagati

Tutti fuori, liberati da ogni misura cautelare i componenti del nucleo familiare appartenenti al gruppo imprenditoriale Pelonero finito sotto inchiesta per associazione a delinquere, bancarotta, riciclaggio e auto-riciclaggio. Hanno già lasciato gli arresti domiciliari Gaetano Sferrazza, 78 anni; Diego Sferrazza, 51 anni; Gioachino Sferrazza, 54 anni; Giovanna Lalicata, 51 anni; Fabiana Sferrazza, 26 anni; Clelia […]

Pubblicato 4 anni fa

Tutti
fuori, liberati da ogni misura cautelare i componenti del nucleo familiare
appartenenti al gruppo imprenditoriale Pelonero finito sotto inchiesta per
associazione a delinquere, bancarotta, riciclaggio e auto-riciclaggio.

Hanno già lasciato gli arresti domiciliari Gaetano Sferrazza, 78 anni; Diego Sferrazza, 51 anni; Gioachino Sferrazza, 54 anni; Giovanna Lalicata, 51 anni; Fabiana Sferrazza, 26 anni; Clelia Sferrazza, 23 anni; Teresa Maria Cani, 54 anni; Gaetano Sferrazza, 30 anni; Gaetano Sferrazza, 28 anni grazie a tre distinti provvedimenti del Tribunale del Riesame di Palermo (uno presieduto da Bruno Fasciana l’altro da Monica Sammartino) che ha annullato la misura cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco. Le motivazioni si conosceranno tra 45 giorni.

Annullata la misura cautelare anche per Graziella Falzone, 53 anni, difesa dall’avvocato Santo Lucia,  la commercialista del gruppo Pelonero e ritenuta dagli inquirenti la “mente finanziaria” dell’associazione..

L’inchiesta
denominata “Malebranche” ha puntato l’attenzione sul l gruppo imprenditoriale
Pelonero che ha portato all’arresto di 10 persone e a 3 obblighi di dimora.

Sotto la
lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle – operazioni finanziarie
“spericolate” – che riguardano 12 società operanti nel settore dei giocattoli,
cosmetica e articoli di casa (7 fallite e 5 ancora in attività) riconducibili
alla famiglia Sferrazza. Secondo l’accusa, infatti, il gruppo Pelonero avrebbe
creato e svuotato le aziende creando non soltanto danno ai creditori (perlopiù
fuori la Sicilia) ma anche all’erario non pagando le tasse. Le condotte
distrattive ammonterebbero a circa cinque milioni di euro.

Il
collegio difensivo – che ha già ottenuto il riconoscimento da parte de
Tribunale della Libertà (l’annullamento della misura cautelare) – è composto
dagli avvocati Giovanni Castronovo, Chiara Proietto, Daniela Posante, e Giocinto
Paci.

L’inchiesta
è coordinata dai sostituti procuratori Alessandra Russo e Paola Vetro.

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