Esplosione mortale alla zona industriale, chiesta condanna per imprenditore
Per l'esplosione all'interno della ditta "Agriscia" alla zona industriale di Agrigento
La Procura Generale di Palermo ha chiesto la conferma della condanna a nove mesi di reclusione nei confronti di Angelo Scopelliti, 74 anni di Palma di Montechiaro, ex titolare del deposito “Agriscia” alla zona industriale di Agrigento dove il 6 ottobre 2010, a causa di una esplosione, rimase gravemente ustionato – per poi morire due settimane dopo in ospedale, l’operaio cinquantenne Liborio Di Vincenzo. L’accusa è di omicidio colposo e di violazione di alcune norme in materia di sicurezza sul lavoro. I giudici di secondo grado emetteranno la sentenza il 14 gennaio.
In primo grado Scopelliti era stato condannato a nove mesi di reclusione mentre era stato assolto dalle accuse Giovanni Caminiti, 65 anni, medico della ditta. Un terzo imputato, Salvatore Zaffuto, è deceduto durante il processo.
Liborio Di Vincenzo, operaio cinquantenne, rimase gravemente ustionato in seguito ad una esplosione avvenuta all’interno del deposito “Agriscia” alla zona industriale di Agrigento il 6 ottobre 2010. L’operaio fu ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Civico di Palermo dove morì poco più di due settimane dopo l’incidente. Secondo quanto ricostruito l’esplosione venne innescata nel momento in cui l’operaio tentò di accendere la saldatrice con cui stava riparando un furgone.