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Fece di tutto per guarire il figlio ma ora è morta a soli 37 anni: onore a Gisella

Come mamma ebbe una forza straordinaria: nel 2011, Gisella Dimino ed il marito Pippo D’Aleo avviarono la campagna “Aiutiamo Davide” per salvare il figlio da una malattia genetica rara, l’anemia di Fanconi. Sembrava una cosa irrealizzabile, invece, con tanta forza e determinazione, i due riuscirono ad attivare una gara di solidarietà per potere assicurare una […]

Pubblicato 5 anni fa

Come mamma ebbe una forza straordinaria: nel 2011, Gisella Dimino ed il marito Pippo D’Aleo avviarono la campagna “Aiutiamo Davide” per salvare il figlio da una malattia genetica rara, l’anemia di Fanconi. Sembrava una cosa irrealizzabile, invece, con tanta forza e determinazione, i due riuscirono ad attivare una gara di solidarietà per potere assicurare una cura al loro figlio primogenito.

Per ottenere il risultato sperato la donna si sottopose ad una fecondazione in vitro, con un pre impianto in Belgio, essendo la pratica vietata in Italia. Poi è arrivata la secondogenita che ha consentito il trapianto di midollo al fratello maggiore. Per condurre questa battaglia i D’Aleo si trasferirono per diversi anni a Genova, lasciando lavoro e casa. Grazie al loro impegno, però, il bambino riuscì a vivere. Ma il destino è stato beffardo: anche per mamma Gisella è arrivata la notizia di una grave malattia che, in un primo tempo, era stata contrastata ma non debellata.

Dopo una ricaduta, infatti, la donna è morta oggi. La sua figura viene ricordata anche dal Sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, che di lei dice: “E’ stata una grande donna, una mamma straordinaria, un esempio per tutti noi, che ha lottato con tutte le sue forze per salvare il figlio da una rarissima malattia genetica. Una battaglia molto difficile – continua la Valenti – ma alla fine vinta grazie al suo coraggio e al suo sacrificio, a chi gli è stata accanto, all’affetto della famiglia, alla solidarietà di una città.”

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