Hybris, droga a Licata: confermata condanna a 20 anni per il capo del “Bronx”
Ritenuto il vertice di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga la cui base operativa era il quartiere Bronx di Licata
I giudici della prima sezione della Corte di appello di Palermo hanno confermato la condanna a venti anni di reclusione nei confronti di Michele Cavaleri, ritenuto il vertice di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga la cui base operativa era il quartiere Bronx di Licata. I giudici di secondo grado hanno altresì confermato altri due verdetti: 15 anni e 8 mesi di reclusione per Concetta Marino; 8 anni e 2 mesi di reclusione per Angelo Sorriso.
Si chiude così anche il secondo grado di giudizio di uno dei tre stralci in cui il processo, scaturito dalla maxi operazione, è stato suddiviso. L’operazione Hybris, che nel febbraio dello scorso anno culminò con l’arresto di 25 persone, ha portato alla lue l’esistenza e la piena operatività di un gruppo criminale dedito all’importazione, al trasporto e alla vendita di ingenti quantitativi di cocaina. La base operativa dell’associazione è il Bronx di Licata. Un intero quartiere che sembrava inespugnabile ma che invece è stato letteralmente scardinato da un’intensa attività investigativa durata quasi un anno e mezzo.
Perché a controllare e monitorare ciò che avveniva nel quartiere non erano soltanto i poliziotti ma anche gli stessi indagati. Il gruppo, capeggiato e diretto da Michele Cavaleri, aveva infatti allestito un vero e proprio servizio di vigilanza sul territorio: telecamere installate nei vari punti di accesso oltre a vedette e sentinelle pronte a far scattare l’allarme all’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. E durante le indagini è emerso come il sodalizio controllasse, ad esempio, gli spostamenti delle pattuglie arrivando anche a contare le automobili e ipotizzare un blitz.