Il ricordo di Guazzelli, il generale dell’Arma Teo Luzi: “un esempio di legalità”
Prima dell’inizio della celebrazione il generale Teo Luzi comandante generale dei Carabinieri ha salutato la signora Guazzelli, Maria Montalbano e la figlia Teresa
Sono cominciate in Cattedrale le cerimonie per ricordare il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli ucciso dalla mafia trent’anni fa ad Agrigento.
La giornata di commemorazione ha avuto inizio, con una funzione officiata dall’arcivescovo Alessandro Damiano, alla cattedrale di San Gerlando. Ad animare le celebrazioni anche la fanfara del 12 reggimento carabinieri “Sicilia” che tornera’ ad esibirsi in serata al teatro Pirandello.
Prima dell’inizio della celebrazione il generale Teo Luzi comandante generale dei Carabinieri ha salutato la signora Guazzelli, Maria Montalbano e la figlia Teresa.
“Il maresciallo Guazzelli continua a vivere giorno dopo giorno. Siamo arrivati a 30 anni dal suo martirio, ha dichiarato il generale dei carabinieri Teo Luzi a margine della deposizione della corona nel luogo dell’omicidio sulla strada statale tra Villaseta e Porto Empedocle. Lui era ben consapevole dei rischi che correva ed è andato incontro alla morte per l’amore che nutriva per questa terra. Lui rappresenta un esempio per i giovani in un’Italia e in una Sicilia dove oggi c’è sicuramente un maggior senso di legalità. I giovani sono consapevoli della gravità del fenomeno mafioso che mina il loro futuro. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare anche se tante cose sono cambiate”.
Ad onorare la memoria del militare anche il comandante interregionale Culqualber, generale di Corpo d’armata, Riccardo Galletta; il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa; il vice presidente della Regione siciliana, Gaetano Armao; l’assessore regionale alle Autonomie locali, Marco Zambuto e il sindaco Francesco Miccichè, e altri rappresentanti delle istituzioni, forze militari e civili.
“Grazie al sacrificio di uomini come Guazzelli, come Livatino e le tante vittime di mafia della nostra Sicilia, l’Isola è più libera e può guardare al suo futuro, ma la lotta alla mafia non è finita! La lotta deve proseguire con i comportamenti di ciascuno di noi, rigettando e rifiutando ogni scorciatoia contro la legalità”. Così il Vicepresidente Armao, ricordando la figura del Maresciallo Guazzelli. Il percorso di riscatto della Sicilia passa per il rispetto delle leggi e per un’economia pulita, che possa dare risposte ai tanti giovani che oggi, purtroppo, sono costretti ad andar via, ma che attraverso gli investimenti e le realizzazioni che si stanno mettendo in campo possa dare futuro e di certezza”.
Il maresciallo Guazzelli, nonostante l’età pensionabile e le numerose intimidazioni ricevute nel corso della sua carriera, decise di dare il suo contributo da servitore dello Stato ben oltre i limiti di servizio imposti dall’età, cadendo purtroppo vittima di un agguato mafioso, avvenuto il 4 aprile 1992 ad Agrigento sul viadotto Morandi, a lui successivamente intitolato nel 2017. Di lui, si ricordano i valori di uomo ed eroe della legalità, la sua competenza professionale e le sue doti umane.
Dopo la deposizione della corona d’alloro sul luogo dell’eccidio, il comandante generale si è spostato presso la caserma Biagio Pistone, sede del Comando provinciale di Agrigento, dove è stato ricevuto dal comandante, colonnello Vittorio Stingo.
Le celebrazioni in ricordo del maresciallo Guazzelli termineranno con una serata di gala, condotta dal giornalista Felice Cavallaro, affiancato da Mario Incudine e dall’associazione ‘La strada degli scrittori’, in programma al Teatro Luigi Pirandello, dove è prevista l’esibizione della Fanfara del 12° Reggimento carabinieri Sicilia, diretta dal maestro luogotenente Paolo Mario Sena alla presenza di vertici istituzionali e militari.