Inchiesta sul porto turistico di Licata, chieste 6 condanne in Appello
In primo grado furono assolti sei dei sette imputati
La Procura Generale di Palermo ha avanzato la richiesta di condanna (uguali a quelle di primo grado) nei confronti di sei imputati coinvolti nell’inchiesta che ipotizza brogli sul Porto “Marina Cala del Sole” di Licata. Si tratta di Luigi Francesco Geraci, 77 anni, imprenditore di Sommatino, titolare della società “Iniziative immobiliari” che ha realizzato il progetto; Vincenzo Ortega dirigente del Comune di Licata del dipartimento Urbanistica; Andrea Occhipinti, 52 anni, a capo del dipartimento finanziario; Giuseppa Maria Pia Amato, 62 anni, responsabile del Suap (Sportello attività produttive); Salvatore Geraci, 42 anni, figlio del costruttore e Paola Vizzini, 71 anni. Chiesta l’assoluzione, invece, per Bartolo Consagra.
In primo grado il tribunale di Agrigento aveva assolto sei dei sette imputati – ridimensionando l’intera inchiesta – e condannando alla pena di tre mesi di arresto l’imprenditore Luigi Francesco Geraci, originario di Sommatino. Quest’ultimo era accusato soprattutto di aver eluso il pagamento di ben 7 milioni di euro di oneri concessori “guidato” dall’ex dirigente del Comune Vincenzo Ortega. Proprio Ortega, che aveva rinunciato alla prescrizione, ha incassato l’assoluzione. Così come gli altri due dirigenti Andrea Occhipinti, 50 anni, a capo del dipartimento finanziario e Giuseppa Maria Pia Amato, 60 anni, responsabile del Suap (erano accusati di abuso d’ufficio). Assolti anche Salvatore Geraci (figlio dell’imprenditore), Paola Vizzini e Bartolo Consagra.
Al centro della vicenda la realizzazione del complesso denominato “Porto turistico Marina Cala del sole” con centinaia di posti barca e altri servizi annessi fra i quali spiaggia privata, camere, parcheggi e area ristorazione. Per il tribunale di Agrigento il porticciolo turistico di Licata è abusivo ed è stato costruito con opere illegittime su un’area di proprietà del demanio dove non era stato autorizzato. Tuttavia non furono commessi brogli per “salvare” il costruttore Luigi Francesco Geraci, 77 anni, imprenditore di Sommatino. Si torna in aula il 19 gennaio per le arringhe degli avvocati della difesa (Michele Ambra, Eleonora Minio, Angelo Armenio, Nicolò Grillo, Girolamo Rubino e Antonino Gaziano). Nel procedimento si sono costituti parte civile il comune di Licata, rappresentato dall’avvocato Salvatore Pennica, e l’associazione “A Testa Alta” con l’avvocato Lillo Fumo.