La cocaina dalla Calabria a Canicattì, 35enne “incastrato” grazie a social e intercettazioni
All’agrigentino, finito in carcere, viene contestato l’acquisto di tre partite di cocaina (per quasi 3 chili) dal gruppo di fornitori calabresi
Ingenti partite di cocaina che dal versante ionico della Calabria arrivavano direttamente a Canicattì. C’è anche il canicattinese Salvatore Carlino, 35 anni, tra le novantasette persone arrestate dai carabinieri questa mattina nella maxi operazione – denominata “Millenium” – contro le cosche di Ndrangheta. All’agrigentino, con precedenti specifici per stupefacenti – il gip del tribunale di Reggio Calabria, Francesca Mesto, ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere. Carlino è indagato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, nello specifico, l’aver acquistato quasi 3 chilogrammi di cocaina da uno dei promotori della presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. I fatti a lui contestati risalgono al 2021.
Tre le partite di polvere bianca, che sarebbero state acquistate dall’agrigentino, finite nel mirino della Direzione distrettuale antimafia. La prima – dal peso di un chilogrammo – risale al 3 ottobre 2021 quando i carabinieri di Locri arrestano due coniugi. I militari scoprono la cocaina all’interno di un doppiofondo ricavato nello sportello dell’utilitaria. Per investigatori e inquirenti lo stupefacente era diretto a Canicattì. Il riscontro, oltre all’arresto dei due corrieri, arriva soprattutto grazie alle intercettazioni e ai social network. L’utenza di Enzo Polimeni, ritenuto il capo della banda in grado di smerciare droga in mezza Italia, era controllata. Emergono così diversi contatti – sia telematici che in presenza – con Carlino. Ma vi è di più: i carabinieri non soltanto “spulciano” il profilo Facebook dell’indagato e della moglie trovando i riscontri ma fanno sentire le intercettazioni del canicattinese ai colleghi siciliani che lo avevano già arrestato e che confermano che quella voce fosse la sua.
A Carlino viene contestato anche l’acquisto di una seconda partita di cocaina per un peso complessivo di circa 790 grammi. Anche in questo caso la consegna non va a buon fine. Il corriere viene arrestato proprio mentre stava tentando di imbarcarsi sul traghetto a Villa San Giovanni. La droga era occultata all’interno del cofano della sua Fiat Panda. La terza e ultima consegna, questa volta andata a buon fine, risale al 19 novembre 2021. La tecnica utilizzata, per evitare spiacevoli sorprese, è quella della cosiddetta staffetta con due auto che partono alla volta di Canicattì. Il peso dello stupefacente è di 439 grammi, sessanta in meno a quelli originariamente pattuiti. La causa? Una infiltrazione di grasso all’interno della confezione che aveva rovinato lo stupefacente facendolo diventare di colore blu.