«Donne e lavoro: basta con le barriere»
“Sesso è potere”. Presentato report secondo cui sono ancora troppo rari gli episodi di leadership femminile
Grande partecipazione al corso di formazione per giornalisti ”Donne in campo, senza bisogno di pari opportunità”, un tema voluto da Assostampa Catania e dalla Commissione pari opportunità e di genere del sindacato unitario dei giornalisti siciliani presieduta dall’agrigentina Marilisa Della Monica.
Moderato da Maria Torrisi, all’incontro sono intervenute Ida Nicotra, ordinario di Diritto costituzionale di Unict; Ausilia Parrinello, psichiatra, psicoterapeuta e direttore sanitario della comunità terapeutica assistita Villa Letizia; Marilisa Della Monica, presidente della Cpo di Assostampa Sicilia che ha introdotto i lavori; Filippo Romeo, segretario provinciale Assostampa; Fabio Alia, rappresentante legale di Villa Letizia; Alice Valeria Attinà, psicologa; Filippa Ingeri, pedagogista e Martina Andronaco, biologa e nutrizionista, specializzata nei disturbi del comportamento alimentare.
«Nonostante le competenze e il merito – ha affermato nel suo intervento introduttivo il segretario provinciale, Filippo Romeo – le donne incontrano ancora molte barriere nel mondo del lavoro. Pari opportunità non significa solo avere stesse possibilità ma anche abbattere gli ostacoli culturali che ancora ci sono e in questo noi operatori dell’informazione possiamo fare molto». Ida Nicotra ha spiegato invece come i nostri padri costituenti abbiano posto le basi nella Costituzione per le pari opportunità e l’uguaglianza: «Infatti oggi tanti passi avanti sono stati fatti grazie alle donne e agli uomini che in questi decenni hanno compreso come la diversità di visione sia arricchimento e non divisione». Ma nonostante i progressi che il nostro Paese sta facendo, siamo ancora indietro rispetto ad altri dell’Ue così come dimostrano i dati del report “Sesso è Potere” di OnData e info.nodes, presentato dalla giornalista Giuliana Avila Di Stefano, dai quali si evince come in Italia la leadership femminile è ancora profondamente sbilanciata: su 128.093 posizioni decisionali solo il 35% è occupato da donne.