La Colombia vince la 76ª edizione del Mandorlo in Fiore (vd)
Il gruppo sudamericano conquista il Tempio d’Oro e succede all’Uzbekistan che aveva vinto lo scorso anno
La Colombia vince la 76ª edizione della Sagra del Mandorlo in Fiore. Il gruppo sudamericano conquista il Tempio d’Oro e succede all’Uzbekistan che aveva vinto lo scorso anno. Il terzo posto, con il Tempio di bronzo, lo conquista il Messico. Al secondo posto, invece, si classifica Georgia. Il premio per i migliori costumi lo ha vinto il gruppo dell’Ecuador. Alla Polonia, invece, va il premio per la migliore musica. La Serbia vince il premio per la migliore danza. Il premio della stampa “Ugo Capriata” lo vince l’Ucraina che aveva già vinto quello internazionale “I bambini del mondo”.
L’ultima giornata del Mandorlo in Fiore è stata piena di emozioni con musica, danze, balli e folclore. I gruppi hanno salutato Agrigento con la sfilata di questa mattina per le vie della città accolti da un bagno di folla.
La cerimonia conclusiva si è svolta nella splendida cornica della Valle dei Templi dove le delegazioni si sono esibiti davanti ad un migliaio di spettatori. E sono stati proprio questi ultimi, assoluta novità, a decretare il vincitore. La manifestazione è stata condotta da Riccardo Gaz e Chiara Squaglia.
“Il Mandorlo in fiore fa toccare con mano quanto ciò che cerchiamo, e ci piace, nell’altro: è la differenza. Se i gruppi folk fossero tutti della stessa nazione, con la stessa musica, non sarebbe affascinante com’è. Ad Agrigento abbiamo la dimostrazione tangibile di quanto la differenza possa essere fattore di gioia, di bellezza, unità e quindi di pace. Invece nel mondo accade che le differenze siano motivo di dissidio e poi addirittura motivo di conflitto e di guerra”. Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, davanti al palco allestito ai piedi del tempio della Concordia dove sono in corso le esibizioni dei gruppi folk che hanno partecipato al 66esimo festival internazionale del folclore nell’ambito della 76esima edizione del Mandorlo in fiore. Russia e Ucraina si sono esibite assieme, dimostrando come la musica e le danze, riescano a superare ogni tipo di differenze.
“La lezione che Agrigento manda in giro per il mondo è proprio questa: saper ricordare, ancora una volta, – ha sottolineato Romano – come ciò che è diverso nelle culture, quindi la varietà, sia un fenomeno di reciproca attrazione e non di reciproca repulsione”. Accanto al prefetto, anche il questore Tommaso Palumbo, il sindaco Franco Micciché, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, colonnelli Nicola De Tullio ed Edoardo Moro, nonché il comandante della guardia costiera Antonio Ventriglia.