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Omicidio del pensionato raffadalese: chiesti tre rinvii a giudizio

Il pensionato fu trovato morto nelle campagne di Raffadali nel 2011

Pubblicato 3 anni fa

Il sostituto procuratore Sara Varazi ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio a carico di tre persone – Antonino Mangione, Roberto Lampasona e Angelo D’Antona – accusati dell’omicidio del pensionato Pasquale Mangione, 69 anni trovato morto in contrada Modaccamo, nelle campagne di Raffadali, il 2 dicembre del 2011. Non compare nella lista degli imputati il figlio della vittima, ristoratore raffadalese, indagato in un primo momento quale mandante dell’omicidio. L’udienza preliminare è fissata per il 2 settembre davanti il gup del Tribunale di Agrigento Micaela Raimondo. 

Nelle scorse settimane Lampasona è comparso davanti il gip Luisa Turco nell’ambito dell’incidente probatorio dove ha confermato il quadro accusatorio già delineato in precedenza anche se con qualche modifica. La somma ricevuta per uccidere il pensionato sarebbe stata pari a 5 mila euro (non 10 mila euro) oltre a 1.300 euro per l’acquisto della pistola. Mangione ha di fatto confessato di aver organizzato e pianificato l’omicidio di Mangione, ucciso con due colpi di pistola calibro 7.65, materialmente eseguito da Lampasona e D’Antona. Il cadavere di Pasquale Mangione fu ritrovato dopo una settimana dilaniato dai cani e dagli agenti atmosferici.

La svolta nelle indagini avviene lo scorso settembre quando la La Squadra Mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha arrestato tre persone adesso accusate di omicidio in concorso (esclusa l’aggravante mafiosa):  Roberto Lampasona, 43 anni di Santa Elisabetta, Antonino Mangione, 40 anni di Raffadali, e Angelo D’Antona, 35 anni di Raffadali.

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