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Palma di Montechiaro, sparò e uccise il cognato: condannato a 10 anni e 4 mesi

Burgio era stato condannato in primo grado dal tribunale di Agrigento a 17 anni e 4 mesi di reclusione

Pubblicato 2 anni fa

La seconda sezione penale della Corte di Assise di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Angelo Pellino, ha disposto la condanna a 10 anni e 4 mesi nei confronti di Raimondo Burgio, 39 anni di Palma di Montechiaro, per aver ucciso a colpi di pistola il cognato Ignazio Scopelliti. L’omicidio è avvenuto il 2 novembre 2018 al culmine dell’ennesima lite avvenuta davanti l’abitazione della madre dell’imputato.

Burgio era stato condannato in primo grado dal tribunale di Agrigento a 17 anni e 4 mesi di reclusione. Nel processo d’Appello il sostituto procuratore generale Giuseppe Fici aveva chiesto una condanna a 8 anni di carcere con il riconoscimento delle attenuanti generiche e della provocazione. Alla base dell’omicidio i rapporti ormai logori tra i due parenti e, in particolare modo, i conflitti della vittima con la sorella dell’imputato.

Fino all’ultima diatriba sfociata nel sangue. Il delitto fu ripreso da alcune telecamere di sorveglianza che insistevano nella zona e Burgio, dopo essere stato arrestato, ha confessato. La difesa, rappresentata dagli avvocato Francesco Scopelliti e Salvatore Pennica, ha sempre sostenuto la legittima difesa. 

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