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Peppe Quaranta fa i nomi dei mafiosi di Favara e aggiunge: “Anche nella criminalità c’è crisi economica”

Dall’aula bunker di Rebibbia, Roma Rogero Fiorentino Il collaboratore di giustizia sta affrontando il tema della ricostituzione della famiglia mafiosa di Favara: “Nel 2013 vengo nominato in Cosa Nostra da reggente. Ero io Calogero Limbrici, Angelo di Giovanni, Luigi Pullara. Eravamo in cinque quando abbiamo cominciato a formare la famiglia. Pasquale Fanara era in carcere, […]

Pubblicato 4 anni fa

Dall’aula bunker di Rebibbia, Roma

Rogero Fiorentino

Il collaboratore di giustizia sta affrontando il tema della ricostituzione della famiglia mafiosa di Favara: “Nel 2013 vengo nominato in Cosa Nostra da reggente. Ero io Calogero Limbrici, Angelo di Giovanni, Luigi Pullara. Eravamo in cinque quando abbiamo cominciato a formare la famiglia. Pasquale Fanara era in carcere, l’ho incontrato quando è uscito. Calogero Limblici volava arrivare dove ero io. Qualcuno dei vecchi diceva per me si o no. Sgarito, i Barba, Domenico Vetro, facevano parte della Stidda. Loro non hanno le regole di Cosa nostra, loro diventano della Stidda in 24 ore. Il 26 luglio del 2014 vengo ‘posato’ perché diceva Fragapane non producevo soldi per farlo mantenere. Anche nella criminalità c’è crisi. Viene fuori Giuseppe Sicilia, appoggiato da Antonio Massimino. Mi fu detto che se volevo potevo riavvicinarmi. Ma non avevo più intenzione di continuare a delinquere col gruppo Falsoniano. Anche Lombardozzi mi voleva convincere alla Stazione di Agrigento durante un incontro. Ci dissi, zì Lì un m’interessa, mi sdignavu u stomacu cu chisti di Cosa nostra”.

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