Agrigento

Raffica di furti nell’agrigentino, patteggia uno dei membri della banda

L’uomo, che ha patteggiato la pena ad un anno, 11 mesi e 20 giorni di reclusione, torna dunque in libertà

Pubblicato 3 anni fa

Ha definito la sua pena, arrivando ad un accordo con l’accusa ratificato dal giudice Alessandra Vella, uno dei membri della banda che nel 2019 avrebbe svaligiato una ventina tra case e appartamenti ad Agrigento, nelle località di San Leone, Villaggio Mosè e Montaperto. Si tratta di Ciprian Lucan, 38 anni, difeso dall’avvocato Paolo Ingrao. L’uomo, che ha patteggiato la pena ad un anno, 11 mesi e 20 giorni di reclusione, torna dunque in libertà. E’ accusato di associazione a delinquere finalizzata al furto e di sei episodi di furto e ricettazione. Già all’interrogatorio di garanzia, davanti il gip Luisa Turco, era stato l’unico a rispondere alle domande. Altre quattro le persone coinvolte: si tratta di Laslo Radosavljevic, 35 anni; Daniel Lucan,30 anni; Laslo Rac, 59 anni; Sasa Radosavljevic, 24 anni. 

Le indagini sono iniziate a seguito di furti avvenuti ad inizio 2019 ad Agrigento, nelle località di San Leone, Villaggio Mosè e Montaperto, fino ad interessare altri paesi circostanti, nonché le province di Caltanissetta ed Enna: i ladri, forzando porte e finestre con guanti e passamontagna, riuscivano ad introdursi all’interno delle abitazioni sottraendo oro, gioielli di valore, computer, persino armi legalmente custodite in cassaforte. I Carabinieri hanno lavorato incessantemente per più di un anno e mezzo, visionando sia le telecamere installate nei centri cittadini, che nelle case private. L’attività investigativa ha dunque permesso di  accertare un vero e proprio sodalizio di stanza ad Agrigento, un consolidato gruppo dove ognuno aveva il suo compito: prima di ogni furto, osservavano con attenzione villette isolate e, nell’ arco temporale di assenza dei proprietari, facevano irruzione.

Al termine quindi delle indagini, sono stati raccolti molteplici elementi in capo all’organizzazione criminale che, con sistematica regolarità e modalità violente e spregiudicate, hanno perpetrato almeno 20 furti in abitazione, a volte scardinando con mazze ferrate le casseforti custodite all’interno delle stanze da letto. La Procura della Repubblica di Agrigento ha così disposto cinque fermi di indiziato di delitto, eseguiti dall’ Arma la notte trascorsa nelle città di Palermo ed Agrigento. Nel corso delle perquisizioni domiciliari è stata rinvenuta refurtiva, monili in oro, tablet e pc, oggetti preziosi ed orologi, verosimile bottino di furti commessi nei mesi precedenti.

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