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Rapina armata ad un bar di Licata: 34enne a processo ma nessuno ricorda niente in aula

Almeno cinque persone erano presenti al momento della rapina messa a segno durante il match Inter-Juventus dello scorso anno a Licata ma nessuno ricorda più niente. E’ quello che emerge in aula durante la testimonianza di alcuni soggetti chiamati dal pubblico ministero Federico Panichi nell’ambito del processo a carico di Angelo Antona, 34enne di Licata, […]

Pubblicato 4 anni fa

Almeno cinque persone erano presenti al momento della rapina messa a segno durante il match Inter-Juventus dello scorso anno a Licata ma nessuno ricorda più niente. E’ quello che emerge in aula durante la testimonianza di alcuni soggetti chiamati dal pubblico ministero Federico Panichi nell’ambito del processo a carico di Angelo Antona, 34enne di Licata, accusato di aver messo – sicuramente insieme ad un’altra persona non identificata – una rapina  con una pistola detenuta illegalmente che ha fruttato circa 400 euro. Portata via anche  una macchinetta scambia-monete con all’interno 850 euro.

Ieri mattina in aula la testimonianza di alcuni soggetti che si trovavano nei pressi del bar: “Non ricordo di aver visto Antona”, dice un teste. “Ero scosso e non ho chiamato la polizia”, dice un altro ancora. Atteggiamento che non è piaciuto al pubblico ministero che sta valutando peraltro la trasmissione degli atti per accertare eventuali ipotesi di reato configurate durante l’escussione dei testi. 

I poliziotti, in poco tempo, hanno individuato il possibile autore e sono andati a bussare direttamente a casa di Angelo Antona, già noto agli uffici dell’anticrimine licatese: gli agenti lo hanno beccato con un martello in mano mentre stava tentando di aprire la macchina con all’interno il denaro. Da qui la quasi flagranza dell’arresto.

Blitz che, come aveva denunciato con rammarico il commissario capo Sergio Carrubba – oggi capo della Digos di Agrigento – a margine della conferenza stampa, è stato reso possibile solamente grazie ad una conoscenza profonda del territorio e delle dinamiche che intercorrono.

Lascia alquanto perplessi il comportamento del titolare del bar vittima della rapina: quando i poliziotti sono giunti sul posto hanno trovato la saracinesca già abbassata, come se nulla fosse successo. Il proprietario, forse per paura o per ritorsione, non ha denunciato alcun crimine.

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