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Regionali, i grandi esclusi dell’agrigentino: ecco chi rimane fuori dall’Ars

Clamoroso il caso Pullara: è il più votato in provincia ma resta fuori dall'Ars

Pubblicato 2 anni fa

Tante riconferme, qualche volto nuovo ed esclusioni eccellenti. Quando ormai mancano poche sezioni da scrutinare per avere il dato definitivo di questa tornata elettorale, che ha incoronato Renato Schifani nuovo presidente della Regione, si può tracciare un bilancio in provincia di Agrigento. Saranno otto (a meno di clamorosi avvenimenti) i deputati agrigentini che occuperanno uno scranno a Sala d’Ercole. Si tratta di Riccardo Gallo e Margherita La Rocca Ruvolo (Forza Italia); Serafina Marchetta (inserita nel listino); Angelo Cambiano (Movimento Cinque Stelle); Carmelo Pace (Democrazia Cristiana); Roberto Di Mauro (Autonomisti); Michele Catanzaro (Partito Democratico) e Giusi Savarino (Fratelli d’Italia). 

A fare “rumore” sono anche le grandi esclusioni, candidati che nonostante i pronostici favorevoli alla vigilia resteranno fuori dall’Assemblea Regionale Siciliana. Il caso più eclatante, qualora arrivasse la conferma dal dato ufficiale, è certamente quello di Carmelo Pullara. Il deputato licatese uscente, pur essendo il primo per preferenze in provincia con oltre 8 mila voti, non riuscirebbe ad ottenere il seggio con la Lega, partito a cui ha aderito durante l’ultima legislatura dopo l’esperienza con gli autonomisti. Un altro “grande escluso” è Vincenzo Fontana. L’ex presidente della provincia di Agrigento, candidato con Forza Italia, raccoglie sicuramente meno di quanto ipotizzato alla vigilia venendo superato da Gallo, La Rocca Ruvolo e anche dal consigliere comunale di Canicattì, Luigi Salvaggio. Non bastano le oltre cinquemila preferenze al consigliere comunale di Favara, Salvatore Fanara. Nonostante l’ottimo risultato elettorale, alla prima candidatura alle Regionali, il giovane favarese deve “arrendersi” al compagno di lista ed ex sindaco di Ribera, Carmelo Pace, eletto con la Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro. Mancherebbe la rielezione anche l’ex capogruppo del Movimento Cinque Stelle Giovanni Di Caro. Il deputato uscente paga il magro bottino elettorale nella “sua Favara” dove ha ottenuto poco più di mille preferenze. Al suo posto ci sarebbe l’ex sindaco di Licata, Angelo Cambiano. 

Non soddisfacenti i risultati elettorali ottenuti dall’ex sindaco di Lampedusa, Totò Martello, candidato col Partito Democratico, e Matteo Mangiacavallo. Quest’ultimo, deputato uscente, aveva aderito a Fratelli d’Italia dopo l’elezione con il M5S di cinque anni fa. 

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