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“Sequestrarono ragazza per lanciare avvertimento al fidanzato”, al via processo a 5 palmesi 

Secondo l'accusa avrebbero organizzato il sequestro della donna per lanciare un avvertimento al fidanzato "sospettato" di un furto in un centro scommesse

Pubblicato 1 anno fa

Si è aperto questa mattina il processo a carico di cinque persone di Palma di Montechiaro finite sul banco degli imputati con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione. Il dibattimento ha preso il via davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Alfonso Malato con a latere il giudice Agata Genna. Si tratta di Giuseppe Virone, 55 anni; Rosario Ruggeri, 43 anni; Gioacchino Arancio, 44 anni; Franco Arancio, 51 anni e Salvatore Di Maggio, 45 anni. Gli imputati, tutti originari di Palma di Montechiaro, non sono mai stati raggiunti da misura cautelare per questa vicenda ma oggi finiscono a processo che entrerà nel vivo il prossimo 12 marzo con l’audizione dei primi testimoni del pubblico ministero.

La vicenda risale allo scorso aprile e scaturisce dalla denuncia di una coppia. I cinque, secondo l’accusa sostenuta in aula dal pm Alessia Sinatra, avrebbero organizzato il sequestro di una quarantacinquenne rumena per lanciare un avvertimento al fidanzato, “sospettato” di aver messo a segno un furto in un centro scommesse. La donna, secondo l’impianto accusatorio, sarebbe stata picchiata, minacciata con una pistola e rinchiusa in un bagagliaio e poi in una roulotte parcheggiata nello spiazzale di un distributore di benzina. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Santo Lucia e Giuseppe Vinciguerra. 

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