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Sorella Sanità, sequestrate società al manager-faccendiere agrigentino Manganaro

La Guardia di Finanza ha sequestrato sette società riconducibili al manager-faccendiere di Canicattì Salvatore Manganaro, braccio destro dell’ex dirigente dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, nell’ambito della maxi inchiesta “Sorella Sanità” che sta facendo luce su un sistema di corruzione nel mondo della sanità siciliana. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.  Il sequestro, firmato dal Gip […]

Pubblicato 3 anni fa

La Guardia di Finanza ha sequestrato sette società riconducibili al manager-faccendiere di Canicattì Salvatore Manganaro, braccio destro dell’ex dirigente dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, nell’ambito della maxi inchiesta “Sorella Sanità” che sta facendo luce su un sistema di corruzione nel mondo della sanità siciliana. Lo scrive il quotidiano La Sicilia. 

Il sequestro, firmato dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta dei sostituti procuratori Giovanni Antoci e Giacomo Brandini con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio De Montis, riguarda le quote societarie intestate a prestanome ma riconducibili di fatto a Manganaro: si tratta della Medical System Srl, Easy Spine srl, Mh Investiment srls, Datamed srls, Healthcare Innovation, Greensolution srl ed Mh Investiments. 

Il sequestro è scattato lo scorso 15 ottobre in seguito alle dichiarazioni auto-accusatorie dello stesso Manganaro. Quest’ultimo è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Sorella Sanità” insieme ad Antonino Candela, già responsabile dell’emergenza Covid in Sicilia, Fabio Damiani, ex manager dell’Asp di Trapani, Giuseppe Taibbi, Francesco e Roberto Zanzi. 

Subito dopo l’arresto Manganaro aveva iniziato a rilasciare dichiarazioni agli inquirenti che però non avevano convinto i magistrati palermitani che le avevano ritenute parziali e finalizzate a tutelare gli interessi dell’indagato. A queste dichiarazioni, però, ne sono susseguite delle altre (con i verbali del 12 e 20 settembre scorso) che sono state ritenute invece fondate a tal punto da far scattare il sequestro delle società. 

Il sequestro ha coinvolto anche l’imprenditore Vincenzo Li Calzi, ritenuto prestanome dello stesso Manganaro. Nei suoi confronti pende una richiesta di cattura dopo il ricorso avanzato dalla Procura al Riesame. 

1 commenti
Un pensiero su "Sorella Sanità, sequestrate società al manager-faccendiere agrigentino Manganaro"
  1. lucio ha detto:

    La sanità in Sicilia, è sempre stata una fonte di denaro per la malavita organizzata e sfido chiunque a smentirlo. Troppo facile truccare gli appalti, troppo facile assumere senza concorso. E poi tutti si chiedono perché ci si va a curare altrove. La sanità in Sicilia è nelle mani sbagliate. DA SEMPRE!!!!

    Lucio De Benedetti

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