Agrigento

Truffa dei parcheggi nella Valle dei Templi: assolti Sciarratta ed Attanasio

E’ finito esattamente come anticipato dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Elenia Manno, il processo che ipotizzava una maxi truffa effettuata sui parcheggi della Valle dei Templi di Agrigento attraverso l’uso delle park-card. Assoluzione, con formula ampiamente liberatoria, disposta dalla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, con a latere […]

Pubblicato 6 anni fa

E’ finito esattamente come anticipato dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Elenia Manno, il processo che ipotizzava una maxi truffa effettuata sui parcheggi della Valle dei Templi di Agrigento attraverso l’uso delle park-card.

Assoluzione, con formula ampiamente liberatoria, disposta dalla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, con a latere i giudici Alessandro Quattrocchi e Sabrina Bazzano, per l’architetto Roberto Sciarratta, attuale direttore dell’Ente Parco Valle dei Templi ma dirigente del settore IV all’epoca dei fatti, e il funzionario dell’Ente Parco e Rup Maurizio Attanasio.

Il pm aveva anche chiesto, ottenendola oggi, la condanna per truffa, ad un anno e 6 mesi di carcere e una multa di 800 euro per Carmelo Vella, 61 anni di Agrigento, figura principale dell’inchiesta; un anno di reclusione e 400 euro di multa, invece, per  Sonia Vella, 32 anni, del fratello Giuseppe, 31 anni, e Alfonso Zammuto, 65 anni.

L’inchiesta ipotizzava un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa (che il Tribunale non ha riconosciuto assolvendo tutti gli imputati) e singoli episodi di truffa in concorso.

Impianto accusatorio che ne esce fortemente ridimensionato perché, come spiegato in aula dal pm Elenia Manno, nel corso del dibattimento non sarebbero emerse condotte configuranti il ben più grave reato di associazione a delinquere. Non una banda organizzata ma singoli episodi di truffa.

Per quanto riguarda la richiesta di assoluzione e l’assoluzione nei confronti dei due dipendenti dell’Ente Parco è una ovvia conseguenza della mancanza di dolo nelle azioni, caratteristica indispensabile affinché si possa configurare il reato di truffa. In sostanza i controlli sarebbero dovuti essere più “rigidi” ma ciò non è stato fatto dolosamente secondo la procura.

L’indagine
nasce su spunto della Guardia di Finanza di Agrigento che raccoglie diverse
segnalazioni su presunte anomalie nella gestione dei parcheggi della Valle dei
Templi la cui gara d’appalto era stata vinta dalla cooperativa “Lagana”.
Secondo l’impianto accusatorio la società, in sostituzione delle macchinette
automatiche, avrebbe gestito i parcheggi con i sistemi delle park-card –
creando a suo favore un indebito guadagno – senza un preciso e reale controllo
dei bilanci.

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