Una notte di follia e tre giovani uccisi a colpi di pistola: chi sono le vittime (ft e vd)
Il bilancio è pesantissimo: tre morti e due feriti. Una strage.
Notte di follia a Monreale dove una lite scoppiata tra due gruppi davanti un locale nel centro del paese è finita a colpi di pistola. Il bilancio è pesantissimo: tre morti e due feriti. Una strage. Le vittime sono tutte del posto: Massimo Pirozzo, 25 anni, Salvatore Turdo, 24 anni e Andrea Miceli, 34 anni. Quest’ultimo è morto questa mattina in ospedale. Gli altri due feriti, tra cui un minorenne, sono stati trasferiti dall’ospedale Ingrassia al Policlinico di Sembra, secondo primissime informazioni, che non abbiano partecipato alla rissa ma fossero lì solo per partecipare alla serata.
Sarebbero stati almeno undici i colpi di pistola sparati nella notte durante la rissa che ha provocato tre morti nel centro di Monreale. E’ quanto emerge da una prima visita medico legale delle tre vittime. A sparare sarebbero stati un due, sembra giovanissimi, forse minorenni. Due giovani palermitani, entrambi maggiorenni e dello Zen, vengono ascoltati in queste ore in caserma perché sospettati di avere avuto un ruolo nella sparatoria della notte scorsa. In caserma c’è anche il pm di turno. Al momento vige il massimo riserbo sull’interrogatorio. Ma sembra che almeno uno dei due abbia sparato durante la rissa. Secondo quanto apprende l’Adnkronos ci sono ”elementi indizianti su alcuni presunti partecipanti alla rissa’‘ ma al momento non sono stati ancora tutti identificati. Sarebbero stati loro a sparare nella notte nei pressi del duomo di Monreale. L’inchiesta è per triplice omicidio.
Secondo una prima ricostruzione, confermata dai testimoni, la rissa sarebbe nata tra un gruppo di giovani palermitani e un gruppo di Monreale. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza.
“Siamo dinanzi ad una tragedia senza precedenti. Vite spezzate di giovani che avrebbero dovuto vivere il proprio futuro. Questo è il momento di raccoglierci in preghiera e di dare conforto alle famiglie. La città piange questi giovani”. Così il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, che si è recato in ospedale per esprimere la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti. Il sindaco ha convocato una giunta straordinaria, si riunirà nelle prossime ore. Marco Intravaia, presidente del Consiglio comunale a Monreale: “Purtroppo si aggrava il bilancio della sparatoria notturna. È morto anche il terzo giovane che era in gravissime condizioni. Preghiamo anche per lui, come per le altre due giovani vittime e ci stringiamo attorno alle famiglie. Continuiamo a sperare per gli altri feriti”.
“C’è stata una rissa violenta, con lancio di tavoli, bastoni e bottiglie. E’ esploso il panico. Poco dopo si sono sentiti colpi di arma da fuoco, tutto è degenerato. Gente che fuggiva, altri che cadevano e venivano calpestati, chi si nascondeva tra le auto, chi piangeva a dirotto. E’ stato terribile”. E’ la testimonianza di una giovane che ieri notte si trovava nei paraggi di via Benedetto D’Acquisto, la strada a pochi metri da piazza Duomo, dove qualcuno ha sparato uccidendo tre giovani di Monreale.
Quella appena trascorsa è stata una notte di sangue nel Comune del Palermitano che vanta una delle cattedrali più belle della Sicilia e che proprio in questi giorni si prepara alla festa del Santissimo Crocifisso. Tre le vittime, tutte del paese così come i feriti.
La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha aperto una inchiesta su quello che è successo e che pare sia stato provocato da futili motivi. Due giovani palermitani, entrambi maggiorenni e dello Zen vengono ascoltati in queste ore in caserma perché sospettati di avere avuto un ruolo nella sparatoria della notte scorsa. In caserma c’è anche il pm di turno. Al momento vige il massimo riserbo sull’interrogatorio. Ma sembra che almeno uno dei due abbia sparato durante la rissa.
“Ragazzi tranquilli”. Così chi li conosceva descrive Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo, 23 anni i primo e 26 anni gli altri due, le tre vittime del Far west che si è consumato davanti al duomo di Monreale. Ragazzi come tanti, in testa il calcio e la musica, trap o elettronica, a seconda dei gusti. Giovani impegnati in lavoretti saltuari o nei cantieri, i selfie, la moto, la fidanzata, gli amici.
Nel suo profilo Instagram, Salvatore Turdo l’ultima foto l’aveva pubblicata sedici ore prima di morire sotto i colpi di pistola: è un selfie a petto nudo, scattato allo specchio, come sottofondo il brano di Sfera Ebbasta e Shiva dal titolo “Sei persa”. C’è anche un video di uno scooter insaponato e pronto al lavaggio con scritto “ogni tanto tocca anche a lui” e poi la sua versione splendente. Salvatore Turdo e Andrea Miceli facevano i carpentieri: entrambi lavoravano per la ditta edile del padre di Miceli, i due erano cugini. Massimo Pirozzo, invece “cambiava spesso lavoro”, spiega una sua conoscente che aggiunge: “Erano tutti e tre ragazzi tranquilli”. Dai social si evince la sfrenata passione di Miceli per il calcio e in particolare per l’attaccante della Roma Paulo Dybala; Turdo tifava per la Juventus. L’ultimo post di Miceli risale a un giorno fa. E’ un video con la sua nipotina: “Ricordo ancora la prima volta che chiamandomi zio hai saputo far diventare il mio cuore pieno di gioia. Ad oggi non sembra nemmeno che siano passati questi tre anni e per questo giorno speciale voglio che tu sappia che ti starò sempre vicino e potrai contare sempre su di me”.
Massimo Pirozzo, invece, nel suo profilo Facebook condivideva un post con scritto: “Sono due le cose che non devi mai fare con me: mancarmi di rispetto e sottovalutarmi”, probabilmente nutriva una forte passione per la musica elettronica tanto da scrivere che lavorava presso Tomorrowland, uno dei più noti festival di musica elettronica a livello mondiale, che si svolge, ogni estate, in Belgio.