Canicattì

Il consiglio comunale di Canicattì: “No alla traslazione salma Livatino”

Lo ha ribadito all'unanimita' il consiglio comunale della citta'

Pubblicato 3 anni fa

No alla traslazione della salma del giudice Rosario Livatino dal cimitero di Canicatti’ ad Agrigento. Lo ha ribadito all’unanimita’ il consiglio comunale della citta’ che ha dato i natali al magistrato ucciso dalla mafia trent’anni fa.

Plaude il presidente del Consiglio, Alberto Tedesco: “La mozione impegna il sindaco ad opporsi in ogni sede al trasferimento della salma ipotizzato in vista della beatificazione del magistrato assassinato in odium fidei”. Tedesco sottolinea che “la discussione in consiglio e’ stata arricchita dalla missiva inviata dall’Arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, con la quale sono state rappresentate le argomentazioni poste alla base della eventuale traslazione della salma del futuro Beato nella Cattedrale di Agrigento, nonche’ da due lettere aperte, una dell’Associazione “Amici del Giudice Livatino” e l’altra sottoscritta da un nutrito comitato di concittadini, che hanno esposto le ragioni per le quali la comunita’ canicattinese si oppone a tale paventata traslazione”.

1 commenti
Un pensiero su "Il consiglio comunale di Canicattì: “No alla traslazione salma Livatino”"
  1. Alberto Altamura ha detto:

    Seguo da anni le vicende del giudice Livatino, un esempio illustre di bontà, di rispetto della legge e di solidarietà civile. La notizia del possibile trasferimento della salma dal paese natale mi lascia perplesso, anzi mi sconcerta. Fanno bene i suoi concittadini, amici e sostenitori della causa ad avversare una simile idea, che mancherebbe di rispetto verso la sua persona e la comunità di appartenenza. Che senso ha promuovere una iniziativa del genere? E allora tutti i beati o santi che sono nati in piccoli paesi dovrebbero essere trasferiti nelle città capoluogo. Rosario Livatino sta bene dove sta. Chi vuole onorarlo non ha che da fare pochi chilometri e non un viaggio defatigante. Nel silenzio e nella pace della sua terra ha trovato il suo domicilio e la Chiesa non ha motivo di accampare diritti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *