Il direttore sanitario Augello: “C’è bisogno di serenità nell’ospedale di Canicattì”
Giuseppe Augello è primario di Medicina e direttore sanitario dell’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì. Con lui abbiamo affrontato tutti i temi di stringente attualità legati al Coronavirus dando conto di una evidentissima polemica. Ecco cosa è venuto fuori. Dott. Augello il coronavirus, ormai lo sappiamo un po’ tutti, non aiuta la depressione e fa saltare […]
Giuseppe Augello è primario di Medicina e direttore sanitario dell’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì. Con lui abbiamo affrontato tutti i temi di stringente attualità legati al Coronavirus dando conto di una evidentissima polemica.
Ecco cosa è venuto fuori.
Dott. Augello il coronavirus, ormai lo sappiamo un po’ tutti, non aiuta la depressione e fa saltare anche i nervi. Su alcuni siti è emersa una polemica che mi pare tolga serenità a lei che è un operatore sanitario in prima linea e aggiunge perplessità alle responsabilità politiche. Cosa è accaduto di preciso?
“Nonostante non ami il clamore, sono costretto a replicare alle affermazioni del consigliere regionale Carmelo Pullara che, oltre ad essere false, sono lesive per la mia immagine e per quella dell’ospedale Barone Lombardo e, inoltre, rischiano di procurare allarme indebitamente. Per la verità non è la prima volta che il sottoscritto subisce violenti attacchi da parte del Consigliere regionale”.
Quindi c’è anche un precedente?
“Si. Già all’inizio di febbraio scorso mi aveva accusato di essere responsabile della mancata attivazione del tele consulto neurochirurgico presso il presidio ospedaliero di Canicattì, scordandosi che anche il “suo” ospedale di Licata, nonchè quello di Ribera, ne fossero sprovvisti per una decisione aziendale risalente a molti anni orsono. In ogni caso il sottoscritto insieme al dott. Trigona, responsabile della Telemedicina, da circa un anno aveva spinto ed avviato tutte le procedure e le autorizzazioni aziendali ed assessoriali che avevano portato, nel mese di gennaio, alla definizione del servizio di teleconsulto attraverso una convenzione con Arnas Civico di Palermo. In quella occasione il consigliere regionale venne clamorosamente smentito dalla Direzione strategica della nostra Asp”.
Adesso però, per quello che è emerso, si cambia l’argomento ma il bersaglio è sempre lei.
“Mi accusa di non avere adottato alcuna misura per la prevenzione della diffusione pandemica e per la tutela del personale ospedaliero dopo il riscontro (a domicilio) di positività al Coronavirus di un operatore dell’ospedale”.
Accusa grave, ma lei sa chi lo informa?
“Niente di più falso! Senza entrare nel dettaglio, per questa situazione, sono state poste in essere immediatamente tutte le misure necessarie: Primo, è’ stata effettuata la sanificazione dei locali; secondo, sono stati sottoposti a tampone tutti gli operatori che avevano avuto un contatto strettoe, tra questi, ne sono stati riscontrati due positivi immediatamente allontanati dall’ospedale e isolati a domicilio non appena pervenuto il referto; poi è stata sospesa l’attività, fatta eccezione per due sedute decise dal dirigente oncologo perchè indifferibili e comunque effettuate in assoluta sicurezza utilizzando Dpi adeguati. Infine è stata iniziata, su mia richiesta, l’indagine epidemiologica da parte del Dipartimento di prevenzione in seguito alla quale sono stati sottoposti a tampone tutti i pazienti oncologici transitati in reparto risultati tutti negativi”.
Ma allora, come fa ad affermare che non è stato fatto nulla?
“Tutte le misure poste immediatamente in essere hanno circoscritto e spento in pochissimo tempo un focolaio che,ovviamente, poteva essere pericoloso ed è stato, per diversi giorni, la maggiore delle preoccupazioni del sottoscritto, oltre a tutte le altre connesse alla pandemia in atto nel nostro paese. A proposito di sicurezza degli operatori, mentre negli altri ospedali si sta iniziando adesso a sottoporre a tampone gli operatori sanitari, al Barone Lombardo, ad oggi, ne sono stati effettuati 286 di cui 258 già pervenuti negativi. Sostanzialmente abbiamo già completato il tamponamento di tutti gli operatori sanitari dell’ospedale. Sono state effettuate decine di sanificazioni degli ambienti. Mi chiedo ancora: Ma chi lo informa? Lascio alla intelligenza di chi legge ogni conclusione”.
Appunto. Ma come fa il vice presidente della Commissione Sanità a fare affermazioni così gravi?
“I ruoli impongono equilibrio e prudenza. Ma le accuse sono rivolte anche alle capacità di coordinamento dei reparti ed alla operatività dell’ospedale. Premesso che il mio ruolo di direttore di dipartimento gerarchicamente sovrasta di diversi gradini quello della Direzione sanitaria del presidio ospedaliero, ricordo che la responsabilità della Direzione sanitaria mi venne affidata con disposizione della Direzione generale in un momento in cui l’ospedale presentava gravi criticità che lo mettevano in serio pericolo”.
Più precisamente quali erano queste criticità?
“Le criticità riguardavano il Pronto soccorso dove era rimasto un solo medico in servizio, riguardavano la Chirurgia dove l’attività era praticamente sospesa, riguardavano le conflittualità all’interno di alcuni reparti e tra alcuni reparti. L’azione del sottoscritto è stata rivolta al ripristino delle regole allora inesistenti, alla risoluzione delle conflittualità, al rigoroso abbattimento di abusi e privilegi, al reperimento di personale e di tecnologia, alla incentivazione della produttività e della risposta assistenziale”.
Non ci dice nulla di nuovo su queste drammatiche criticità.
“Invece qualcosa di nuovo c’è nel risultato incontestabile di questo impegno che sta tutto nei dati di attività ufficiali del 2019 che dimostrano un indice occupazionale dell’ospedale di circa il 100%, straordinario indicatore di produttività e di attrazione.
Informazioni molto verificabili, possibile che non sia stato informato il consigliere Pullara?
“C’è da chiedersi: O è proprio tutto questo che non gli va bene? Tutto quello che ho fatto, in assoluta autonomia senza alcun condizionamento, l’ho fatto perchè l’ho ritenuto giusto, ma non sempre e non per tutti il giusto corrisponde al “conveniente“. Tutto quello che ho fatto l’ho fatto per i professionisti e gli operatori seri (e sono tanti) che lavorano nell’ospedale; l’ho fatto per le persone/pazienti in mezzo ai quali vivo dentro e fuori dall’ospedale, con il mio spirito di medico che mi fa interpretare i ruoli come dovere e servizio e non come posizioni di potere da sfruttare per fini propri”.
Si faccia una domanda e, possibilmente, si dia una risposta.
“Eh, si! Dal che sorge spontanea una domanda: quanti pensano che l’onorevole Pullara sia stato spinto ad attaccarmi dall’amore per il nostro ospedale? Conosco bene l’intelligenza dei canicattinesi e di tutte le persone dei paesi vicini: è una intelligenza che non si farà mortificare”.
Per chiudere, c’è una conclusione da offrire ai nostri lettori e ai suoi pazienti?
“Una considerazione conclusiva: il consigliere regionale Pullara è libero, per quanto ovvio, di svolgere tutte le interrogazioni che ha ritenuto e riterrà opportuno continuare a fare in prosieguo, ma certamente non è libero di riferire circostanze false sull’operato del sottoscritto, peraltro potenzialmente idonee a procurare ingiustificato allarme in questo particolare momento e per le quali, ricorrendone le condizioni, sarà chiamato a rispondere in tutte le sedi competenti”.