Agrigento

Agrigento, dieci autisti Tua (licenziati e reintegrati) rischiano processo per truffa

Il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Paola Vetro ha notificato l’avviso di conclusione indagine nei confronti di dieci autisti della Tua – azienda che si occupa del trasporto urbano nella Città dei Templi – ipotizzando i reati di truffa in concorso ed interruzione di servizio pubblico. Nel registro degli indagati finiscono Maurizio Buttigè, 52 […]

Pubblicato 4 anni fa

Il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Paola Vetro ha notificato l’avviso di conclusione indagine nei confronti di dieci autisti della Tua – azienda che si occupa del trasporto urbano nella Città dei Templi – ipotizzando i reati di truffa in concorso ed interruzione di servizio pubblico. Nel registro degli indagati finiscono Maurizio Buttigè, 52 anni; Maurizio Camilleri, 53 anni; Giuseppe Danile, 60 anni; Vincenzo Falzone, 62 anni; Michelangelo Nasser, 57 anni; Andrea De Carmelo Russo, Giuseppe Trupia, 54 anni e Angelo Vaccarello, 53 anni, attuale consigliere comunale di Agrigento. 

I fatti contestati (2016-2017) dalla procura agrigentina scaturiscono dalla denuncia dell’azienda stessa che, con l’aiuto di un investigatore privato, comincia a fare indagini sui propri dipendenti presentando poi un dossier al Palazzo di Giustizia. Secondo l’accusa gli autisti dei bus avrebbero venduto biglietti acquistabili solamente presso le rivendite a bordo dei mezzi e non registrandoli poi nell’apposita “distinta giornaliera di rivendita”. A tre dei dieci indagati viene anche contestata l’ipotesi di interruzione di servizio pubblico perché – durante il proprio turno di servizio – avrebbero sostato al di fuori del percorso consentito per circa venti minuti causando una modifica di alcune fermate.

Per gli stessi fatti è in corso da circa due anni un procedimento davanti il giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento che ha annullato tutti i provvedimenti di licenziamento che erano stati proposti dall’azienda reintegrando i dipendenti a lavoro. 

Sul punto sono intervenuti gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Rampello, tra gli avvocati nominati per la difesa:Sulla vicenda degli autisti Tua va chiarito che nel procedimento penale frutto della denuncia dell’azienda, la difesa utilizzerà i termini ex art.415bis cpp portando alla Procura della Repubblica una versione dei fatti diversa rispetto a quanto esposto nella denuncia da parte della società. Infatti, nei numerosi giudizi proposti davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento, che vanno avanti da quasi due anni, è stato accertato che tutti i licenziamenti della Tua si basano su fatti del tutto privi di prova, in quanto la relazione investigativa commissionata dalla Tua ad un proprio incaricato- che avrebbe riguardato 1 solo giorno lavorativo per ogni dipendente – è priva di ogni valore e consistenza sul piano probatorio non dimostrando nulla di quanto sostenuto dalla società.Tutti i licenziamenti della Tua, quindi, sono stati annullati dal Tribunale con apposite ordinanze mentre i lavoratori ingiustamente licenziati, sono stati reintegrati dal giudice. La Tua, però, ha di fatto impedito ai predetti lavoratori, nonostante le loro ripetute richieste, di tornare concretamente a lavoro, preferendo pagare stipendi e contributi ai lavoratori ma imponendogli di restare a casa.Proprio oggi, poi, il Tribunale di Agrigento, con due distinte sentenze, respingendo due delle opposizioni che la Tua aveva proposto contro l’annullamento dei licenziamenti (specificamente si tratta dei lavoratori Andrea Russo De Carmelo difeso dal nostro studio e di altro lavoratore), ha confermato che i licenziamenti decisi dalla società sono del tutto errati, confermandone il loro annullamento. I lavoratori ingiustamente licenziati, peraltro, sono certi che anche il procedimento penale, per ora alle fasi iniziali, non potrà che pervenire alla insussistenza di alcuna loro responsabilità penale e alla inconsistenza degli episodi descritti dalla Tua.

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