L’agricoltura sociale come chiave per il reinserimento: al via “Viaggiare su un filo d’olio”
Grazie ad una collaborazione tra la Casa Circondariale “Pasquale Di Lorenzo”, il Parco archeologico e il frantoio Val Paradiso i reclusi verranno formati con specifiche competenze agronomiche. Tutto si concluderà con la produzione di un olio realizzato anche con le olive raccolte nella Valle dei Templi
Dopo il successo della prima edizione, torna “Viaggiare su un filo d’olio”, un’iniziativa di agricoltura sociale e collaborazione interistituzionale che si riconferma come un ponte fondamentale per il reinserimento e la crescita personale delle persone che si trovano in strutture di detenzione.
Promosso congiuntamente dalla Casa Circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e dal frantoio Val Paradiso di Naro, il progetto trasforma il lavoro agricolo in un’occasione di rinascita e riscoperta di sé per i detenuti.
Quest’anno, il progetto alza l’asticella del suo valore sociale e culturale, spostando simbolicamente la raccolta tra gli ulivi secolari della Valle dei Templi di Agrigento, da tempo inseriti nel progetto Diodoros. Questo patrimonio di storia, cultura e bellezza diventa la cornice di una iniziativa in cui la raccolta non è solo un atto agricolo, ma un potente gesto di riconnessione con la terra e con un bene comune: si tratta di un unicum nel suo genere, con l’area archeologica agrigentina tra le primissime ad aver messo a frutto un patrimonio inestimabile di alberi secolari e biodiversità.
L’edizione 2025 infatti non vedrà solo la produzione di un olio di eccellenza, come fu già per il precedente olio “La Rupe” (frutto del lavoro all’interno del carcere e donato in beneficenza), ma si arricchisce di un modulo formativo avanzato. I partecipanti acquisiranno competenze sull’intera filiera olivicola e, in particolare, sulla sicurezza sul lavoro in ambito agricolo – dalla prevenzione dei rischi specifici all’uso dei DPI – un elemento cruciale per il loro futuro professionale e una concreta opportunità di costruzione di nuove prospettive al termine della pena.
Il progetto si articola infatti in due momenti aperti alla cittadinanza e alle istituzioni a Casa Diodoros. Prima tappa il 6 novembre: la giornata inizia con la presentazione del progetto, seguita da una sessione di formazione cruciale sulla sicurezza e dalla raccolta delle olive tra gli ulivi secolari, con il supporto tecnico di esperti. Nel pomeriggio, la molitura offrirà ai detenuti un approfondimento diretto sui processi di produzione e conservazione dell’olio extravergine, culminando con la degustazione dell’olio appena franto.
L’evento conclusivo e la presentazione ufficiale degli esiti saranno ospitati sempre a casa Diodoros il 19 dicembre 2025 nel contesto di una mattinata dedicata ai sapori, al sapere e alla condivisione sociale con un minicorso di panificazione dedicato sempre ai detenuti e una degustazione finale dell’olio “La Rupe” accompagnato dal pane appena sfornato, a simboleggiare il frutto del lavoro e della speranza.


