Giudiziaria

Bancarotta società Alto Belice Ambiente, prosciolti tutti gli imputati

Per dieci di loro è stato disposto il non luogo a procedere mentre per altri sei è arrivata l'assoluzione

Pubblicato 2 anni fa

Il gup del tribunale di Palermo Giuliano Castiglia ha assolto sei imputati col rito abbreviato e dichiarato il non luogo a procedere per altri dieci, nell’inchiesta per bancarotta riguardante l’Alto Belice Ambiente. Si tratta di una societa’ per azioni a prevalente capitale pubblico che aveva raccolto l’eredita’ del disciolto Ambito territoriale ottimale (Ato) Palermo 2, occupandosi dello smaltimento dei rifiuti in 27 paesi della provincia di Palermo e il cui Comune capofila era Monreale (Palermo).

Gli ex amministratori sono stati scagionati per mancanza di dolo nella mala gestio della societa’. Gli imputati erano l’ex sindaco monrealese ed ex deputato regionale Salvino Caputo, Lea Giangrande, Vincenzo Mustacchia, Saverio Barrale, Gioacchino Castronovo, Giuseppe Nicolosi, Francesco Di Giorgio, attuale sindaco di Chiusa Sclafani (Palermo), Enzo Di Girolamo, ex sindaco di Altofonte (Palermo), Luigi Vallone, ex sindaco di Prizzi (Palermo), Giuseppe Alessi, Francesco Vetrano, Roberto Terzo, Marcello Barbaro, Pietro Trapani, Giuseppe Califano e Ferdinando Scalia. Di Giorgio, Nicolosi, Barbaro, Giangrande, Vallone e Trapani avevano scelto il rito abbreviato e sono stati assolti nel merito.

Gli altri erano andati in ordinario e per loro e’ stato dichiarato il non luogo a procedere. L’accusa, rappresentata dal pm Anna Battaglia, sosteneva che gli imputati avessero determinato l’aumento dei debiti, provocando la dichiarazione di fallimento, pronunciata dal tribunale del capoluogo siciliano nel dicembre 2014.

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