Agrigento

Incastrato dal Dna dopo furto: condannato a due anni

Incastrato dal dna dopo essersi ferito mentre stava rubando in una casa

Pubblicato 3 anni fa

Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento – Manfredi Coffari – ha condannato alla pena di due anni di reclusione il ventinovenne agrigentino Fabrizio Rizzo per il reato di furto aggravato. La condanna è già ridotta di un terzo in virtù della scelta del rito abbreviato. L’accusa, rappresentata dal pm Manuela Sajeva, chiedeva la condanna del giovane a tre anni di reclusione.

La vicenda risale al dicembre 2017 quando Rizzo, in compagnia di un complice, riuscì ad entrare in un appartamento rompendo una finestra con lo scopo di mettere a segno un furto. Una volta in casa il giovane avrebbe rubato mille euro in contanti e un mazzo di chiavi nelle disponibilità di un trentenne da una casa in via Matteo Cimarra. Nel tentativo di entrare, però, si sarebbe ferito lasciando le sue tracce di sangue.

Le forze dell’ordine grazie alle analisi sono risaliti a lui. Rizzo è stato già coinvolto in un’inchiesta su una raffica di furti in villette e case a San Leone.

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