Agrigento

Processo “Waterloo”, udienza dedicata alle parti civili

La maxi-inchiesta sulla gestione della società Girgenti Acque

Pubblicato 3 anni fa

E’ ripreso stamani, davanti al Giudice dell’udienza preliminare Micaela Raimondo, e dopo una falsa partenza, il processo “Waterloo” scaturito dalla maxi-inchiesta sulla gestione della società Girgenti acque, colosso riconducibile all’imprenditore Marco Campione che ha gestito per anni il servizio idrico in provincia di Agrigento.

L’intera udienza odierna, presente tra gli imputati, il prefetto Nicola Diomede, è stata dedicata con interventi degli avvocati difensori, alle questioni legate alla ammissibilità e legittimazione di alcune delle parti civili, con specifico riferimento Alla società Ati AG 9, i rappresentanti della curatela fallimentare, il Ministero dell’Interno e Acoset srl.

Il Gup Raimondo scioglierà ogni riserva il prossimo 24 settembre.

Sempre oggi Il Gup ha disposto la riunificazione del procedimento stralciato riguardante l’ex sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele con quello principale mente è stata stralciata la posizione dell’imputato Michele Termini a causa dell’indisponibilità del suo legale di fiducia per motivi di salute. Fissate altre tre date del processo (24 settembre, 1 ottobre e 4 novembre) per ultimare le questioni procedurali ed entrare nel vivo del processo.

La Procura della Repubblica di Agrigento, presente oggi con i sostituti Sara Varazi e Paola Vetro, ha depositato una serie di documenti legati alla escussione del teste Reina. Il pool di pm della Procura – coordinato dal capo dell’ufficio facente funzioni, Salvatore Vella e composto dai pm Sara Varazi, e Paola Vetro – ipotizza una collaudata rete di corruzione in grado di garantire impunità alle imprese di Campione. Il sistema di complicità sarebbe stato molto esteso e avrebbe consentito al presidente di Girgenti Acque, attraverso la distribuzione di incarichi, posti di lavoro e consulenze di vario tipo, di interferire sulla vita amministrativa, di avere controlli nulli o favorevoli e di gestire in sfregio a numerose norme milioni di euro di soldi pubblici.

In principio fu la Dda di Palermo, siamo nel 2015, che indagò a lungo sulla ragnatela di interessi e rapporti gestiti di Marco Campione, sessantenne ex titolare di Girgenti acque e dominus della Hydortecne, società gemella creata per trasferire capitale umano, denaro e lavori e “svuotare” l’impresa principale di potere e contenuti.

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