La carta del docente va riconosciuta anche ai precari, insegnante agrigentino vince causa
Una vittoria significativa, non solo per il ricorrente, ma per l’intero comparto dei docenti precari, spesso esclusi da benefici riconosciuti ai colleghi di ruolo
l Tribunale del Lavoro di Palermo ha accolto il ricorso promosso dagli avvocati Francescochristian Schembri e Michele Melfa in favore di un docente agrigentino, condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito a riconoscergli il diritto alla Carta del Docente per ben sei anni scolastici consecutivi, dal 2018 al 2024, per un valore complessivo di € 3.000,00, oltre interessi.
Una vittoria significativa, non solo per il ricorrente, ma per l’intero comparto dei docenti precari, spesso esclusi da benefici riconosciuti ai colleghi di ruolo. Il giudice del Lavoro – confermando le tesi difensive degli avvocati Schembri e Melfa – ha fatto propri i principi sanciti dalla Corte di Cassazione chiarendo che anche i docenti assunti con contratti a tempo determinato fino al 30 giugno o al 31 agosto hanno pieno diritto a ricevere la Carta del Docente, finalizzata all’aggiornamento e alla formazione professionale.
Il resistente Ministero è stato inoltre condannato al pagamento delle spese legali.
“Si tratta – hanno commentato con soddisfazione gli avvocati Melfa e Schembri – di una sentenza che restituisce dignità e pari diritti a migliaia di docenti precari che ogni anno assicurano il regolare svolgimento delle attività scolastiche. La discriminazione tra personale di ruolo e supplenti non ha più alcuna giustificazione giuridica, né sul piano nazionale né comunitario”.
Il caso del docente agrigentino si aggiunge ad una lunga serie di ricorsi che stanno progressivamente consolidando un orientamento giurisprudenziale sempre più favorevole alla parità di trattamento tra lavoratori a termine e a tempo indeterminato, come previsto dalla Direttiva europea 1999/70/CE.
Una sentenza che, oltre a dare dignità all’intero comparto dei docenti precari, conferma il ruolo fondamentale della giustizia nel garantire equità e rispetto dei principi costituzionali ed europei.