Giudiziaria

La guerra tra famiglie con due omicidi a Palma di Montechiaro approda al Riesame

La difesa di due indagati coinvolti nell’ambito della guerra tra famiglie a Palma di Montechiaro – sfociate nel sangue con due omicidi – chiede l’annullamento delle misure cautelari con cui è stato imposto l’obbligo di dimora nei confronti di Giacomo Alotto, 61 anni, e Giuseppe Giganti, 43 anni. I due sono accusati di traffico di […]

Pubblicato 4 anni fa

La difesa di due indagati coinvolti nell’ambito della guerra tra famiglie a Palma di Montechiaro – sfociate nel sangue con due omicidi – chiede l’annullamento delle misure cautelari con cui è stato imposto l’obbligo di dimora nei confronti di Giacomo Alotto, 61 anni, e Giuseppe Giganti, 43 anni. I due sono accusati di traffico di armi. La vicenda riguarda la lotta tra due famiglie di Palma di Montechiaro – i Rallo e gli Azzarello – culminata con due omicidi eseguiti tra il dicembre 2015 e l’agosto 2017.

Cinque le persone che sono finite in manette mentre quattro gli indagati oggetto della misura cautelare dell’obbligo di dimora:  (in carcere) Ignazio Rallo, 39 anni; Roberto Onolfo, 28 anni; Giuseppe Rallo, 27 anni; Angelo Castronovo, 63 anni (unico accusato di aver preso parte ad entrambi gli omicidi, considerato “il traditore” della vicenda e già scampato ad un attentato mafioso nel 1991 avvenuto al Bar2000). Ai domiciliari, invece, Pino Azzarello, 39 anni, e Carmelo Pace, 58 anni. Obbligo di dimora, con le accuse di favoreggiamento e detenzione di armi, nei confronti di Giuseppe Azzarello, 22 anni;Francesco Orlando, 25 anni; Maria Concetta Noemi Oteri, 21 anni; Giacomo Alotto, 61 anni; Gioacchino Gaetano Burgio, 49 anni; Giuseppe Giganti, 43 anni. 

Il primo omicidio avviene nel dicembre 2015 quando Enrico Rallo, sospettato insieme ai fratelli del furto di un trattore ai danni di Salvatore Azzarello, viene attirato in una trappola con la scusa della compravendita di un furgone davanti una pizzeria di Palma di Montechiaro: ad attenderlo però ci sarebbe stato proprio Salvatore Azzarello che esplose cinque colpi di cui tre a segno all’indirizzo di Rallo. Quest’ultimo morirà circa tre settimane dopo all’ospedale Civico di Palermo. 

La vendetta  si compie il 22 agosto 2017 nelle campagne di contrada Burraiti: un commando composto da Ignazio “Rosario” Rallo, Roberto Onolfo e Giuseppe Rallo a bordo di un pick-up rubato nel marzo 2017 al Corpo Forestale di Licata si affianca al trattore su cui è seduto Salvatore Azzarello, intento a coltivare i campi: una raffica di colpi di arma da fuoco – un fucile e una pistola calibro 38 – non lascia scampo ad Azzarello. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *