La sparatoria a Villaggio Mosè e l’omicidio Di Falco, attesa per la decisione del Riesame
La difesa dei tre indagati ha chiesto di annullare la custodia in carcere, entro lunedì la decisione del Riesame
Sono state discusse ieri mattina, davanti il tribunale della Libertà di Palermo, le posizioni dei tre indagati coinvolti nell’inchiesta sulla sparatoria avvenuta lo scorso 28 febbraio nel parcheggio della concessionaria “Auto per passione” di Villaggio Mosè. In quell’occasione perse la vita Roberto Di Falco, 37 anni, di Palma di Montechiaro, colpito mortalmente all’addome da un proiettile esploso dalla pistola che lui stesso impugnava. L’arma non è mai stata ritrovata.
Gli avvocati Antonio Ragusa, Santo Lucia e Giovanni Castronovo hanno presentato ricorso al Riesame chiedendo di annullare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli. La decisione del Riesame è attesa entro la giornata di lunedì. Tre gli indagati, attualmente ristretti nella casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo”: Angelo Di Falco, Calogero Zarbo e Domenico Avanzato. Tutti sono accusati di una particolare fattispecie di omicidio, quella “per errore”, tentato omicidio e porto abusivo di armi.
I tre palmesi, insieme alla vittima, si erano presentati nel pomeriggio del 28 febbraio nella concessionaria di auto gestita dal commerciante Lillo Zambuto per “dargli una lezione” in seguito al pagamento di un’auto con un assegno di 5 mila euro risultato scoperto. Una vera e propria aggressione, ai danni del titolare del salone, che si è trasformata ben presto in tragedia con la morte del trentasettenne palmese.