Lampedusa, fermato scafista: indagini internazionali su naufragio e maxi sbarco
La Procura di Agrigento coordina l'indagine internazionale sul maxi sbarco del 28 agosto e sul tragico naufragio del 30 giugno
La Procura di Agrigento ha disposto il fermo di indiziato di delitto a carico di un tunisino trovato alla guida di un peschereccio, lo scorso 31 agosto, con a bordo diversi migranti fatti sbarcare nell’isolotto di Lampione. Le tempestive segnalazioni di alcuni diportisti hanno permesso l’intervento di una vedetta della Sezione Operativa Navale di Lampedusa, con l’ausilio della rete radar costiera monitorata dalla sala operativa del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, che ha subito bloccato l’imbarcazione che si allontanava verso la Tunisia. La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha coordinato da subito gli accertamenti di polizia giudiziaria effettuati dai finanzieri, che hanno permesso di confermare l’ipotesi criminosa del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il peschereccio è stato posto sotto sequestro ed assicurato al molo Favaloro del porto di Lampedusa.
E intanto proseguono a tamburo battente le indagini internazionali sul maxi sbarco del 28 agosto scorso di 538 migranti provenienti dalla Libia e sul tragico naufragio del 30 giugno scorso con ben nove vittime (altri due cadaveri – un uomo e una donna – sono stati rinvenuti questa mattina) . La Guardia di Finanza, oltre alle operazioni di controllo dei confini, sta portando avanti una efficace attività di polizia giudiziaria che ipotizza la mano di una organizzazione criminale, ben organizzata, dietro i ripetuti approdi.
In tal senso negli ultimi giorni è stata intensificata l’attività di repressione giudiziaria coordinata dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio – affidata alla Squadra Mobile di Agrigento e alla Guardia di Finanza con componenti di terra e mare: nel mese di agosto sono stati ben 161 gli arresti eseguiti per reingresso illegale di soggetti già espulsi o indesiderati. Un numero elevatissimo di arresti che ha messo a dura prova le strutture giudiziarie in periodo feriale e che ciò nonostante, con l’encomiabile impegno di tutti gli operatori del mondo della giustizia, sono stati tutti validati nel pieno rispetto delle garanzie difensive