Giudiziaria

“Leonessa”, condanna definitiva per imprenditore palmese 

Confermata condanna per indebite compensazioni ma esclusa la contestazione mafiosa

Pubblicato 1 anno fa

Diventa definitiva la condanna a due anni e otto mesi di reclusione per l’imprenditore Salvatore Sambito, 43 anni, di Palma di Montechiaro, per il reato di indebite compensazioni. Escluso, così come già era avvenuto nei precedenti due gradi di giudizio, il reato associativo.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha rigettato i ricorsi presentati dalle difese. Confermate le condanne della Corte di Appello. Il processo scaturisce dalla maxi inchiesta “Leonessa”, una operazione che ipotizzava la presenza di una cellula della Stidda in Lombardia. Sambito era stato coinvolto nel blitz antimafia del settembre 2019 che aveva visto l’arresto di 69 persone e 200 persone indagate.

Il blitz, denominato “Leonessa”, che aveva portato anche al sequestro di 35 milioni di euro, era stata condotta dalla Dda della città lombarda. Sia in primo che secondo grado sono però cadute le contestazioni più grave, cioè quella mafiosa. Sambito è difeso dall’avvocato Gioacchino Lo Destro. 

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