Giudiziaria

L’esplosione al mercato e la morte di due donne, commerciante condannato a 4 anni e 8 mesi 

La micidiale deflagrazione, che provocò la morte di due donne, sarebbe partita proprio dal furgoncino del commerciante agrigentino

Pubblicato 6 giorni fa

Quattro anni e otto mesi di reclusione per la micidiale esplosione al mercatino di Gela, avvenuta nel 2019, in cui persero la vita due donne e rimasero ferite altre tredici persone. Lo ha disposto il giudice Miriam D’Amore che ha condannato Claudio Catanese, commerciante originario di Grotte. Il pm Lucia Caroselli aveva chiesto nei confronti dell’imputato, difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Dalila Principato, la condanna ad otto anni e sei mesi di carcere.

Il tribunale ha altresì condannato la Sicilpetroli al pagamento di 840 mila euro e al risarcimento delle parti civili costituitesi. Catanese, che gestiva un furgone adibito a rosticceria, è accusato di omicidio colposo, incendio, lesioni colpose e alcune violazioni amministrative. Secondo la ricostruzione dell’accusa, dunque, la micidiale deflagrazione sarebbe partita proprio dal furgoncino del commerciante agrigentino e, in particolare, da una bombola che Catanese utilizzava nella rivendita. Per il pubblico ministero, infatti, non soltanto ci sarebbe stato un eccessivo riempimento e un miscelamento tra gpl per trazione e gpl per uso domestico ma la bombola sarebbe stata esposta a lungo sotto il sole facendone aumentare la pressione.

L’esplosione provocò la morte di due donne – Tiziana Nicastro e Giuseppa Scilio – e altre tredici persone rimasero ferite. I familiari delle vittime, così come i feriti, si sono costituiti parte civile. Il tribunale, come detto, ha disposto la condanna anche nei confronti di Sicilpetroli. Il commerciante agrigentino, infatti, si sarebbe rifornito nell’impianto gestito dall’azienda di carburante. Tra gli avvocati di parte civile Flavio Sinatra, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Enrico Aliotta, Salvo Macrì, Riccardo Balsamo, Joseph Donegani, Rosario Giordano, Tommaso Vespo, Giada Scerra e Luigi Cinquerrui.

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