Licata, inchiesta Halycon: Lutri e Lauria confermano appartenenza alla massoneria
Prosegue il processo col rito abbreviato scaturito dalla maxi inchiesta “Halycon-Assedio” , condotta dai carabinieri della compagnia di Licata e dal Ros, che avrebbe fatto luce sulla famiglia mafiosa di Licata e dei rapporti con politica, imprenditoria e massoneria. La Cgil, così come avvenuto nel filone dell’ordinario, si è costituita parte civile nel procedimento. Sul […]
Prosegue il processo col rito abbreviato scaturito dalla maxi inchiesta “Halycon-Assedio” , condotta dai carabinieri della compagnia di Licata e dal Ros, che avrebbe fatto luce sulla famiglia mafiosa di Licata e dei rapporti con politica, imprenditoria e massoneria. La Cgil, così come avvenuto nel filone dell’ordinario, si è costituita parte civile nel procedimento.
Sul banco degli imputai siedono Angelo Occhipinti, considerato il boss della famiglia; il funzionario regionale Lucio Lutri; Vito Lauria, figlio del “professore” Giovanni e boss di Licata; Giovanni Mugnos, Giuseppe Puleri, Giacomo Casa, Angelo Graci, Giuseppe Galanti, e il farmacista Angelo Lauria.
Sono stati sentiti Lucio Lutri e Vito Lauria: entrambi hanno confermato di far parte della massoneria e che i loro contatti sono riconducibili proprio a questa appartenenza.
Il collegio delle difese è composto, tra gli altri, dagli avvocati Angela Porcello, Giovanni Castronovo, Santo Lucia, Giuseppe Martorana, Angelo Balsamo, Lillo Fiorello, Giuseppe Di Peri, Giuseppe Rapisarda. L’accusa è rappresentata in aula dal sostituto procuratore della Dda di Palermo, Alessia Sinatra. Si torna in aula il 16 novembre.
E gli altri?