Giudiziaria

“Pizzo sulle buste paga in una cooperativa di Licata”, tre ex dipendenti testimoniano in aula

L'inchiesta che ipotizza un giro di estorsioni ai dipendenti della cooperativa Suami di Licata

Pubblicato 6 mesi fa

Entra nel vivo il processo scaturito dall’inchiesta “Stipendi spezzati”, l’indagine che ipotizza un giro di estorsioni ai dipendenti della cooperativa Suami di Licata. Il procedimento si è sbloccato dopo alcuni intoppi dovuti principalmente all’individuazione di giudici compatibili con la celebrazione del dibattimento. Al via, dunque, l’audizione dei primi tre testimoni chiamati a deporre dal pm Gaspare Bentivegna. Si tratta di tre ex dipendenti della cooperativa. Le tre ex lavoratrici, rispondendo alle domande delle parti, hanno confermato la versione fornita già durante le fasi preliminari delle indagini e cioè la circostanza di dover tornare indietro al datore di lavoro quasi la metà dello stipendio percepito.

Tre le persone che siedono sul banco degli imputati. Si tratta di Maria “Giusy” Barba, 41 anni, ritenuta il personaggio principale dell’intera inchiesta; Caterina Federico, 39 anni di Licata; Veronica Sutera Sardo, 35 anni di Agrigento. Maria Barba è l’ex moglie di Salvatore Lupo, anche lui coinvolto in questa inchiesta, prima di essere ucciso a colpi di pistola  nel giorno di ferragosto del 2021 a Favara. Per questo omicidio, appena un mese fa, è stato condannato all’ergastolo Giuseppe Barba, padre di Maria. Alla donna, peraltro, lo scorso anno furono sequestrati beni per un valore di circa 750 mila euro. L’odierno processo scaturisce dall’inchiesta “Stipendi spezzati”. Secondo gli inquirenti i responsabili della cooperativa Suami, che si occupava dell’assistenza a disabili psichici, avrebbero assunto i dipendenti della imponendogli una retribuzione non adeguata, o comunque inferiore, alle prestazioni lavorative obbligandoli in seguito ad aprire conti correnti e consegnare pin e bancomat in modo da consentire l’accredito dell’intera somma e provvedere poi al prelevamento del denaro contante.

La stessa cooperativa è stata peraltro al centro di un’inchiesta (Catene spezzate) su presunti casi di maltrattamenti in comunità. Il processo relativo a quest’ultima vicenda è tuttora in corso ad Agrigento. Si torna in aula il prossimo 18 aprile per sentire altri tre ex dipendenti della struttura. Alcune delle parti civili sono rappresentate dall’avvocato Angelo Farruggia mentre il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Barba, Domenico Russello, Raffaele Bonsignore, Salvatore Manganello, Salvatore Pennica, e Graziano Magliarisi. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *