Giudiziaria

Processo Girgenti acque: Bugea e Miccichè prosciolti perchè “senza peccato”

Le motivazioni della sentenza relative al processo Waterloo, ossia la mega indagine su Girgenti acque ed il suo presidente, Marco Campione: le posizioni di Alfonso Bugea e Gianfranco Miccichè

Pubblicato 2 anni fa

Le motivazioni della sentenza sull’inchiesta Waterloo, ossia la mega indagine su Girgenti acque ed il suo presidente, Marco Campione,  condensate in 227 pagine di sentenza sottoscritte dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, forniscono una lettura diversa dalla prospettazione accusatoria che ha mandato alla sbarra 45 persone tutte accusate di gravi reati. In precedenza oltre 50 indagati erano stati prosciolti, su richiesta della stessa Procura, da ogni accusa.

Vi abbiamo già raccontato delle motivazioni che hanno scagionato il prefetto di Agrigento, all’epoca dei fatti, Nicola Diomede, ed oggi riassumiamo e spieghiamo le ragioni del proscioglimento di due altri imputati eccellenti: il giornalista Alfonso Bugea ed il leader di Forza Italia e già presidente  dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.

Di Bugea il Gup Raimondo scrive: “Mancano agli atti elementi idonei a sostenere l’ipotizzato asservimento dell’attività giornalistica agli interessi di Campione Marco e della Girgenti Acque s.p.a., non potendosi in tal senso valorizzare la mera qualifica rivestita da Bugea all’interno  della redazione del Giornale di Sicilia, il contenuto di articoli a firma di altri soggetti o comunque a lui non direttamente attribuibili (dai controlli sulla banca dati online degli articoli del Giornale di Sicilia non risulta, infatti, che Bugea Alfonso abbia mai scritto un articolo a sua firma su Girgenti Acque S.p.a. o sul Servizio Idrico integrato della Provincia  di Agrigento) e l’assunzione lavorativa di un familiare. Tali circostanze fattuali, isolatamente considerate, risultano prive di forza pregnanza probatoria sotto il profilo delle ragioni sottese alla scelta di dare una determinata impostazione alle notizie relative a Campione Marco cd  alla società Girgenti Acque s.p.a. Vieppiù, in relazione alla vicenda dell’assunzione del figlio dell’imputato, si riscontrano, agli atti, alcuni elementi che mal si conciliano con la prospettazione accusatoria. A tale ultimo proposito preme, in particolare, evidenziare che Macaluso Maria Rosaria – nel riferire di non aver mai ricevuto segnalazioni su Bugea Gabriele Calogero nello svolgimento dell’attività di gestione delle  assunzioni lavorative all’interno  delle società Girgenti Acque e Hydortecne – ha reso delle dichiarazioni sulla cui credibilità non vi è ragione di dubitare tenuto conto del suo contegno collaborativo, dell’apporto offerto nella ricostruzione del sistema delle assunzioni e della mancanza di elementi sintomatici della volontà di occultare informazioni riferibili alla posizione di Bugea Alfonso. Ma vi è di più: anche nell’eventualità in cui si tenessero in considerazione le intercettazioni dichiarate inutilizzabili, ad avviso di questo giudice non sarebbe comunque possibile formulare una ragionevole previsione di condanna in ordine al delitto di concorso esterno in associazione per delinquere. In particolare, al di là del fatto che in relazione alla vicenda dell’assunzione a tempo indeterminato di Bugea Gabriele Calogero si riscontra un’incongruenza tra il contenuto di alcuni dialoghi captati e la prospettazione accusatoria22, le risultanze investigative appaiono lacunose sotto il profilo della prova del dolo richiesto dalla fattispecie incriminatrice”.

E su Gianfranco Miccichè (ma anche sull’ex parlamentare forzista, Francesco Scoma) accusato di finanziamento illecito, il Gup, Micaela Raimondo, scrive: “Alla  luce  dei  principi   di  diritto espressi   sull’autonomia   della  responsabilità   del  soggetto finanziatore rispetto a quella del soggetto finanziato e sulla necessità di dimostrare che quest’ultimo sia a conoscenza della mancanza dei requisiti richiesti dalla legge ai fini della liceità del finanziamento, ad avviso di questo giudice le risultanze investigative – che si appuntano sul carattere “oggettivamente” illecito del finanziamento – non consentono di individuare elementi univocamente sintomatici della richiesta consapevolezza apparendo, sotto tale profilo, assolutamente neutra la circostanza che il Micciché – per ricambiare le attenzioni del soggetto finanziatore – si sia successivamente impegnato per candidarlo come deputato alle elezioni politiche del marzo 2018. Dalla disamina degli atti a fondamento della prospettazione accusatoria emergono, invero, una serie di elementi che, al pari dei documenti prodotti dalle difese nel corso  dell’udienza  preliminare, depongono nel “senso della buona fede sia del soggetto finanziato sia del suo mandatario elettorale ed avvalorano la prospettazione difensiva e la narrazione dei fatti offerta da Scoma in occasione dell’interrogatorio reso, nelle forme dell’esame, dinanzi a questo giudice”.

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